Postato in data 17 Dicembre 2021 Da In Politica

TERRITORIO RAGUSA SI CHIEDE, “DOV’E’ LA RIGENERAZIONE DEL CENTRO STORICO”?”?

Territorio Ragusa: “dov’è ‘l’azione di intensa rigenerazione e di trasformazione del centro storico, delle contrade, di Marina di Ragusa, citata dal sindaco Cassì?”

 

“Nel corso dell’ultima riunione dell’Esecutivo di Segreteria di Territorio si è avuto modo di analizzare la lettera aperta del sindaco Cassì sul PNRR e sui possibili riflessi per la nostra città.

Una disamina abbastanza chiara, attesa dai cittadini ancorché nota agli addetti ai lavori, un attento esame sulle dinamiche di quello che era chiamato “Recovery Fund”, l’attuale “Next-Generation EU” (NGEU), così definito perché le riforme ed i progetti previsti dovranno essere pensati e realizzati a beneficio in particolare dei giovani e delle future generazioni.

Questo l’inizio di una serie di riflessioni che l’Esecutivo di Segreteria di territorio Ragusa ha voluto fissare nella nota che segue:

“Naturalmente, al di là della disamina sui tecnicismi delle erogazioni per i progetti approvati, per le diverse tipologia di intervento, la mente va solo a quelle che possono essere le ricadute per il nostro territorio, comunale e anche provinciale.

I tempi stringono, lo stesso Cassì ha precisato che entro il giugno 2022 tutti gli avvisi saranno chiusi ed entro il dicembre 2023 dovranno essere espletate le procedure di gara ed aprirsi i cantieri. I lavori dovranno essere completati entro il 2026.

Come si sta muovendo Ragusa? Siamo fermi al marzo di quest’anno, quando l’assessore allo sviluppo economico, Giovanna Licitra, in consiglio comunale, parlava di interventi da realizzare con le somme del recovery plan finalizzati a venire incontro agli effetti negativi determinati dalla crisi pandemica, in termini di sostegno alle imprese e per il sostegno ai livelli occupazionali.

In pratica, a Ragusa, l’assessore al ramo vedeva nell’aiuto del recovery plan possibilità di occupazione e possibilità di sviluppo, attraverso 5 progetti specifici che avevano il vantaggio di essere progetti avanzati: il raddoppio della Ragusa Marina di Ragusa, costo 70 milioni, progetto della provincia regionale, il progetto per il Teatro Marino, 2 milioni, quello per il Parco del Castello di Donnafugata, 3 milioni e mezzo, e quello per il palazzo della Cancelleria, 1,3/1,4 milioni di euro, oltre al progetto di riqualificazione urbanistica dell’area dell’ex scalo merci.

Poi, c’erano le proposte individuate e portate a Roma dal Libero Consorzio, che riguardavano principalmente interventi nel settore delle Infrastrutture, dell’Ambiente e del Turismo, Il completamento dell’autostrada Siracusa-Gela, la rifunzionalizzazione dei collegamenti stradali fra Vittoria, Scoglitti e l’asse litoraneo, il  raddoppio della S.P. n. 25 Ragusa – Marina di Ragusa , il  ripascimento dei tratti del litorale ibleo in erosione , tutti interventi   fondamentali per lo  sviluppo e  la crescita  di settori strategici dell’economia della nostra provincia, quali l’ agricoltura,  l’ambiente, ed il turismo.

Nello stesso periodo, si leggeva che il Presidente della Regione Musumeci informava   che il Ministero della Cultura aveva inserito il Castello della Colombaia di Trapani tra le opere da finanziare in Sicilia con il Recovery fund. C’era quindi chi vedeva i progetti già approvati e finanziati, chi, come noi, alle prese con la chiusura delle buste da inviare a Roma.

Dopo la lettura della nota del sindaco di Ragusa sono legittime alcune perplessità:  dei progetti citati dal vicesindaco, in consiglio comunale, nessun cenno, sembrerebbe che siamo ancora all’anno zero.

ATI idrico e SRR – scrive il sindac o -come enti sovracomunali d’ambito che inglobano l’intera provincia di Ragusa, pur nella incertezza delle procedure ed in mezzo a problemi operativi di ogni tipo, sono già al lavoro per la individuazione degli interventi utili e l’avvio della progettazione.

Quanto alla città di Ragusa, considerata la tempistica incalzante, è onere di questa Amministrazione attendere al gravoso compito di programmare l’utilizzo di queste risorse, di operare delle scelte secondo gli indirizzi forniti dall’Europa, di rimanere agganciata a questa inattesa opportunità di crescita.

L’anno 2022 sarà decisivo per la messa a terra dei progetti. È in programma la formazione di tavoli intersettoriali al lavoro sulle sei Missioni previste e la creazione di una struttura interna composta da segretario generale, dirigenti e funzionari cui sarà demandata la gestione operativa.”

Quelle del marzo scorso, allora, solo parole?

Ma quello che ha lascito maggiori perplessità è il passaggio del sindaco Cassì sulla “azione di intensa rigenerazione e di trasformazione del centro storico, delle contrade, di Marina di Ragusa”.

Non riusciamo a capire il senso di queste parole – conclude nella sua nota l’Esecutivo di Segreteria di Territorio – non si comprende quale può essere questa azione, sia in città che nelle contrade e a Marina di Ragusa e, soprattutto si vorrebbe capire che nesso c’è con i fondi del “Next-Generation EU” (NGEU) che sembrano destinati a tutt’altri progetti, più consistenti ma non legati al territorio comunale.

A cosa serve, quindi, la lettera aperta di Cassì?” concludono da Territorio.

REDAZIONE

 

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