Appena due settimane fa, il 3 maggio, si è celebrata la giornata mondiale della libera informazione. Una giornata celebrativa nella quale vengono enunciati i principi fondamentali della libertà di stampa e reso omaggio a tutti quei giornalisti che hanno sacrificato la vita nell’esercizio della loro professione in Paesi dove è soffocata la libertà di informazione, in territori di guerra, in presenza di calamità naturali. Oggi però vogliamo annunciare con profondo dolore la dipartita di un giornalista sincero e coraggioso come Franco Di Mare, un giornalista di cui ancor più se ne sente il bisogno in tempi dove giornalismo è spesso sinomino di colpevole disinformazione.
Fu inviato speciale in punti caldi e pericolosi di guerre, e proprio in Jugoslavia contrasse il tumore, il mesotelioma, legato alle inalazioni di polveri di amianto impoverito. La sua informazione era a servizio della verità, e seppur drammatica riusciva a raccontarcela con profonda umanità. La sua sensibilità del resto si intravedeva dal modo di presentarsi, come un sincero amico di famiglia. Professionista serio rappresentava un pò il “profeta antico” che rileggeva la storia alla luce fedele dell’Uomo e nel suo interesse. Dal suo apparire coraggioso dallo schermo televisivo, ora che la malattia ne minava sempre più il fisico ne appariva logorato. Lo spirito però era rimasto intatto e non vinto. Chiedeva più solidarietà da coloro che lo avevano conosciuto e con cui e per cui aveva lavorato, ma come nella poesia di Totò De Curtis, “Ludovico e Sarchiapone”, anche Lui era stato abbandonato al suo destino, destino a cui è stato relegato vittima di una umanità ingrata.
E’ fatale tuttavia che lo spettacolo abbia altri interessi ed è pronto a divorare tutto e tutti. In tutto il mondo molti giornalisti coraggiosi e scomodi al Potere come Franco Di Mare onorano con la loro professionalità l’Informazione. L’informazione libera infatti rappresenta l’anima vitale del pensiero democratico di una nazione, la spinta propulsiva della crescita civile di un popolo, che spesso come accade in alcuni Paesi tra cui l’Italia, oggi ancor più del passato, viene distorta a pura disinformazione e sottomessa con volontà intimidatoria e repressiva a logiche di Potere. Anche la RAI, organo pubblico d’informazione, lottizzata da tempo remoto dai partiti non è da meno e si è trasformata in cassa di risonanza del Governo. Quella RAi, ormai matrigna, dal cui schermo, come una finestra aperta sul mondo, appariva Franco Di Mare con i suoi servizi sempre puntuali e di estrema sensibilità intellettuale.
Dott. Paolo Caruso