Dopo gli ultimi avvenimenti di corruttela in diverse regioni d’ Italia, saliti in questi giorni alla ribalta della cronaca, sembra che il tempo si sia fermato, e di essere ritornati in piena tangentopoli.
Da allora molta acqua (della politica), sebbene anche torbida, è passata sotto i ponti, ma i corsi storici sembrano essere più presenti e attuali che mai, senza alcuna discontinuità nel modus operandi con il passato e senza alcun intervallo temporale.
La corruzione investe in maniera capillare larghe fette della società con perdite economiche non indifferenti per le casse dello stato; non va assolutamente sottovalutata ma va combattuta in maniera intransigente e oggi con un impegno improcrastinabile, con una ferma condanna e decisa presa di posizione etica all’ interno dei partiti, senza tentennamenti di sorta; inoltre in ambito giudiziario con una applicazione della pena certa e severa, con la mancata prescrizione del reato, con il sequestro immediato del patrimonio economico finanziario e immobiliare del reo e correo , anche se appartenenti a soggetti terzi (familiari ecc..).
La certezza della pena e le misure anti corruzione da sole non riusciranno mai a estirpare questo cancro ormai metastatizzato nella pubblica amministrazione e nella politica italiana, ma solo e soprattutto con un impegno etico costante da parte di tutti i partiti si potranno recidere i tentacoli che legano le mafie, imprenditori, e politici senza scrupoli, in modo da rendere sempre più trasparente il mondo nebuloso degli appalti.
Paolo Caruso (PALERMO)