La cinquantaquattresima giornata mondiale della terra, conosciuta come “Earth day”, rappresenta l’evento green che riesce a coinvolgere fino ad un miliardo di persone in ben 192 Paesi del mondo, uno degli eventi internazionali più importanti come quelli sul clima e sull’ambiente nati per sensibilizzare i popoli e i loro rappresentanti alla tutela e alla salvaguardia del proprio habitat e all’uso sostenibile delle risorse naturali. E’ stata celebrata per la pima volta negli Stati Uniti nel 1970 dopo una catastrofe ambientale in una piattaforma petrolifera al largo della California e da allora si ripete con cadenza annuale. In questo 22 aprile 2024 il tema è “Planet vs. Plastics”, uno slogan scelto per accendere i riflettori sul grande problema dell’inquinamento sia negli oceani che sulla terra della plastica, un grande problema ambientale che riguarda tutto il pianeta, infatti solo il 9% del totale della plastica prodotta nel mondo viene riciclata. Uno slogan che lancia una sfida globale, quella di riuscire a ridurre del 60% la produzione di tutte le plastiche entro il 2040. Earth Day ha come principale obiettivo quello di porre l’attenzione sulla conservazione delle risorse naturali della Terra e sui danni provocati dall’inquinamento. In tutto il mondo sono migliaia gli eventi che mettono in guardia tutti gli uomini sulla necessità di preservare gli equilibri ecologici minacciati e dai quali dipende tutta la vita terrestre. Il “The Great Global Cleanup”, il più grande evento di volontariato coordinato al mondo, è finalizzato a liberare l’ambiente da milioni di rifiuti e dall’inquinamento da plastica. Questa giornata celebrativa, ma nello stesso tempo illuminante per le decisioni da prendere, ha un significato del tutto particolare, quello di verificare lo stato di salute del pianeta Terra, del rapporto inscindibile tra uomo e natura, tra uomo e ambiente, con un ambiente da preservare anche per la sopravvivenza della specie. La distruzione e lo sfruttamento estremo degli habitat, l’inquinamento anche da rifiuti plastici, unitamente agli effetti del cambiamento climatico stanno portando verso la perdita della popolazione mondiale di animali selvatici, diverse specie infatti sono del tutto scomparse e altre sono in grave pericolo e anche nei fondali marini la situazione non è di certo migliore. Fino ad ora il passo tenuto sui cambiamenti climatici e sull’innalzamento della temperatura dai rappresentanti dei diversi Paesi è stato particolarmente lento e non rapportabile a quello più veloce e più dirompente tenuto dagli stravolgimenti che minacciano pericolosamente l’ecosistema, ghiacciai, foreste biodiversità, la sicurezza alimentare e la salute di milioni di persone. La crisi climatica porterà da un lato ad un innalzamento della temperatura di 3,2 gradi entro la fine del secolo con scenari non certo rosei per l’intera umanità con il rischio reale di eventi estremi, scioglimento dei ghiacciai in tempi sempre più brevi, delle calotte della Groenlandia e dell’Antartide con innalzamento del livello del mare e milioni di chilometri quadrati di aree costiere sommerse, dall’altro lato porterà un aumento della frequenza e della intensità degli incendi boschivi con la conseguente deforestazione di vasti territori del pianeta. Se gli allarmi lanciati dagli scienziati resteranno ancora inascoltati, e se i temi del clima, dell’ambiente, della limitazione della plastica, della riconversione energetica, resteranno problemi secondari, mentre le guerre continueranno ad infiammare il pianeta, allora la “febbre” della Terra continuerà a salire e le emergenze planetarie si avvieranno ad un punto di non ritorno. Infatti a livello mondiale poco o nulla è stato fatto per salvare il pianeta, per ridurre l’utilizzo graduale dei fossili, e limitare la crescita della temperatura globale. Nell’anno appena trascorso il nostro continente si è surriscaldato più velocemente rispetto ad altri e in media si sono registrati 2,5 gradi C in più rispetto alla media 1850- 1900 La difesa dell’ecosistema e del pianeta interessa tutti i suoi abitanti passando attraverso i governi nazionali ma anche attraverso i comportamenti individuali. Discariche illegali, sversamenti, inquinamento del sottosuolo e delle falde acquifere costituiscono anche per l’Italia un patrimonio negativo per la vivibilità e la salvaguardia ambientale dell’intero Paese. Cosa è stato fatto e quale iniziativa è stata presa dalle autorità competenti per vigilare e preservare al meglio interi territori dalla devastazione ambientale? Ben poco! La politica spesso latitante se non complice del dissesto idrogeologico oggi in questa giornata della Terra, viene fuori con i suoi discorsi celebrativi pieni di grande ipocrisia. Servirà davvero uno sforzo internazionale di assoluta saggezza per ridurre le emissioni climalteranti per limitare la crescita della temperatura media globale e un impegno mondiale affinche venga ridotta progressivamente la produzione della plastica, limitandone sensibilmente l’inquinamento che soffoca la vita nei mari e sulla terra. Accumulare energia solare è la sfida del terzo millennio, ed è quello che può salvare veramente il pianeta. Il naturale passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, l’assoluta necessità di realizzare sistemi di accumulo di imponenti quantità di energia in grado di soddisfare differenti esigenze sarà la scommessa vincente per l’umanità.

Dott. Paolo Caruso