Postato in data 8 Febbraio 2021 Da In Politica

“NON SI E’ TENUTO CONTO DEI NOSTRI EMENDAMENTI, NEL BILANCIO DI PREVISIONE ’20-’21” AFFERMANO I CONSIGLIERI PD D’ASTA E CHIAVOLA

“Il tentativo di dare un’impronta più sociale, più tesa ad aiutare chi è in difficoltà, anche e soprattutto a causa della pandemia, al bilancio di previsione 2021 del Comune di Ragusa è fallito. E non certo per colpa nostra perché ce l’abbiamo messa tutta per redigere emendamenti che, dotati di parere favorevole sul piano tecnico, potessero costituire una proposta migliorativa allo strumento finanziario. Quanto, piuttosto, per la consueta presa di posizione di una maggioranza che dice no per partito preso, senza entrare nello specifico di suggerimenti costruttivi che possono arrivare anche dall’opposizione”.

E’ quanto affermano i consiglieri comunali del Pd di Ragusa, Mario Chiavola e Mario D’Asta, nell’illustrare gli emendamenti al bilancio presentati durante l’ultima seduta consiliare, la maggior parte dei quali bocciati dall’Aula. “Gli emendamenti più importanti – sottolineano i due rappresentanti democratici – hanno riguardato il peso specifico delle tasse comunali sulle tasche dei ragusani. Abbiamo chiesto la riduzione della Tari di almeno il 5% e ci è stato detto no. Abbiamo chiesto di innalzare la soglia di esenzione della Tari visto che, al momento, non paga chi ha un Isee annuale sotto i 2.000 euro mentre secondo noi era opportuno che si potesse elevare almeno sino a 6.500 euro, così come era prima.

Abbiamo sollevato la necessità di abolire la tassa sui passi carrabili perché non si capisce come mai soltanto tre ragusani su dieci, da quanto ci risulta, la paghino. Abbiamo sollecitato più aiuti alle famiglie con studenti universitari attraverso il pagamento dei biglietti dei trasporti per chi si reca fuori. Anche in questo caso ci è stato detto no così come bocciata è stata la richiesta di implementare la videosorveglianza che ha un senso specifico solo se funziona e se lo fa bene. Abbiamo proposto, sempre sul fronte degli aiuti a chi è in difficoltà, la creazione di bonus economico sociali così come era stato fatto in periodo di Natale. Mentre, però, in quel caso l’amministrazione aveva favorito gli acquisti di abiti nei negozi locali, noi abbiamo suggerito di garantire il pranzo o la cena nei locali della nostra zona.

Un modo per movimentare un’economia asfittica a causa delle restrizioni. Abbiamo sollecitato le strisce blu gratuite per i dipendenti comunali. Riteniamo assurdo che debba pagare chi va alla sede centrale mentre chi si trova alla zona artigianale può parcheggiare senza problemi. E’ una discriminazione. Sulla scerbatura delle strade comunali, il nostro emendamento ha ricevuto lo sta bene dell’assessore competente e quindi di conseguenza la maggioranza si è adeguata approvandolo”.

I due consiglieri proseguono illustrando le idee su Marina. “Noi del Pd – prosegue Chiavola e D’Asta – abbiamo proposto la creazione di una piscina comunale, di una piscina con copertura geodetica, di un asilo nido. Anche in questo caso ci è stato detto no. Sì, invece, all’emendamento sui 50mila euro di aiuti alle aziende agricole in ambasce per la crisi. Bocciata, al contrario, la proposta di risistemare l’area di parcheggio di via delle Miniere, alle spalle della Questura, dove esiste da anni una voragine. No anche alla ripavimentazione di via Aldo Moro e alla necessità di rivedere alcuni impianti semaforici.

Siamo tornati a sollevare, inoltre, la questione di via Padre Tumino. Che fine hanno fatto gli interventi di allargamento di una strada pubblica che rimane senza sbocco per volere di pochi? Ci è stato detto no anche alle iniziative di contrasto alle discariche abusive così come a un’altra proposta sociale finalizzata a garantire un pasto per tutti gli indigenti. Quindi, non sono passati neppure i cosiddetti emendamenti green. Il primo prevedeva la possibilità di appostare una cifra per dotare tutte le strade periferiche della città, quelle che si trovano in pianura naturalmente, di pista ciclabile sulla scorta di quanto accade in viale Adelia Melilli.

Prendiamo atto che in città sta prendendo piede l’utilizzo di una mobilità alternativa molto diffusa che sarebbe il caso di favorire. E’ il caso del monopattino che, però, non può avvalersi di corsie preferenziali. L’altro emendamento riguardava l’ampliamento della ferrovia urbana sfruttando il tracciato secondario esistente della Ragusa-Siracusa e consentendo, dunque, anche alla zona Ovest, collegando la stazione sino alla chiesa dell’Annunziata, di potere usufruire di un adeguato coinvolgimento al progetto in essere della metropolitana di superficie”.

I consiglieri Chiavola e D’Asta, quindi, hanno proposto “la creazione di un numero verde permanente di sostegno al disagio e alla povertà: il nostro emendamento contemplava un progetto speciale con 10.000 euro per consentire ad alcuni dipendenti dei Servizi sociali di mettere a disposizione la propria reperibilità attraverso una sorta di call center d’emergenza. Perché un cattivo pensiero in testa deve essere subito individuato, per quanto possibile”. “San Giacomo, inoltre – aggiunge Chiavola – è stata completamente dimenticata in questo bilancio. Parliamo di una frazione che è senza marciapiedi. Avevo chiesto lo stanziamento di somme per realizzare almeno un chilometro di marciapiede. Mi è stato detto no”.

I due consiglieri democratici continuano: “Un parere favorevole avevamo incassato per la costruzione delle cellette ossario ai cimiteri di Ibla e Marina con la previsione di 100.000 euro. Ma abbiamo ritirato l’emendamento dopo che l’amministrazione ci ha assicurato che sono in fase di realizzazione, in questi due cimiteri, di almeno 500 cellette. Ci è stato detto no, invece, alla creazione di una rotatoria più ampia all’ingresso di Marina, in corrispondenza con l’incrocio che porta a Santa Croce, sede di numerosi incidenti stradali. Abbiamo, poi, sollecitato l’adozione di politiche del verde più puntuali, evitando che la città continui a fare i conti con questi tronchi mozzati che si notano dappertutto.

E, ancora, un altro emendamento specifico con taglio sociale ci è stato bocciato: parliamo del baratto amministrativo che è stato ritenuto non valido e non opportuno. Diciamo, insomma, che questo Bilancio non risponde affatto alle esigenze di una collettività, quella ragusana nella fattispecie, provata dalla pandemia. Ci voleva più coraggio, ci voleva più determinazione nel sostegno a famiglie e imprese”.

di Redazione

 

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