“Ora basta, caricate i dati o la Sicilia diventa zona rossa“. Sarebbe stata l’invito dai toni forti in chat del dirigente della Regione Mario La Rocca ai manager delle Asp. Un invito che, fra il detto vedo subito nascere interpretazioni clomplottiste da un lato e dall’altro C’è chi ci legge una spinta a forzare i dati, chi un complotto per far diventare la Siciia zona rossa. Lo riporta oggi il giornale La Sicilia in edicola ma subito scoppia il caos.
“Che vuol dire? Che occorreva caricare sul sistema di tracciamento nazionale anche posti letto che non esistono? Che bisognava dare per operativi anche quelli ancora sforniti del personale medico necessario ad una terapia intensiva? Stiamo alterando la realtà per evitare di finire in zona rossa? E tutto questo sulla pelle dei siciliani?
Chiediamo al ministero di inviare i propri ispettori in Sicilia per verificare quale sia la reale fotografia sulla capacità di tenuta del nostro sistema sanitario.
È inammissibile pensare che la salute dei siciliani sia stata oggetto di menzogne e di baratti, come purtroppo ci confermano non solo le denunzie del sindacato dei medici ma anche i gravi casi che stanno emergendo ovunque di reparti ancora non attivati, da Barcellona Pozzo di Gotto dove i macchinari giacciono inutilizzati in una magazzino, a Petralia dove il raggiungimento degli obiettivi dichiarati non sarà possibile prima di diverse settimane, o al Policlinico di Messina da cui giungono notizie allarmanti e verificate che contraddicono le rassicurazioni dell’assessore Razza”.
Ma secondo altre interpretazioni il gioco sarebbe un altro. Iposti letto aggiuntivi attivati nelle ultime settimane non sarebbero stati caricati nella piattaforma e per questo la valutazione ministeriale dei posti siciliani sarebbe più bassa del dovuto. Una sorta di gioco al massacro di natura ‘politica’ sulle spalle dei siciliani. Ma anche questa è una interpretazione inaccettabile.
di Redazione