Postato in data 30 Agosto 2020 Da In Società

EUROPA BELLA SENZ’ANIMA

Con una Europa “bella senza anima”, priva di voce autorevole e univoca, interessata più ai fattori economici e ai problemi geopolitici, c’era da aspettarselo. La Turchia, paese che fa da ponte tra i due grandi continenti Europa e Asia, da anni è governata sotto una falsa democrazia da un capo assoluto, Erdogan, che l’ha privata della libertà di informazione, dei diritti umani, e inoltre ha arrestato e torturato migliaia di oppositori tra i quali le migliori intellighenzie. Lo stesso Erdogan, che perseguita i Kurdi cercando l’estinzione di un popolo, che non si è tirato indietro con i bombardamenti sui civili nella guerra siriana, pronto ad accendere focolai in Grecia e in Libia, e che ricatta costantemente l’Europa con le minacce fondate di aprire le frontiere ai tanti disperati che pressano ai confini, si è macchiato di sangue innocente per la morte dell’avvocata Ebru Timtik in lotta per i diritti avvenuta in un carcere di Istanbul.

L’avvocata aveva iniziato lo sciopero della fame da 238 giorni, dal febbraio scorso, per il rispetto del diritto proprio e di quello di tanti altri, e per essere sottoposta ad un processo equo dopo la condanna a 13 anni di reclusione per appartenenza, a detta del governo di Ankara, a una organizzazione criminale terrorista Dhkp. La notizia del decesso è stata fatta passare inosservata dalle autorità e dalla stampa locale e in parte anche da quella internazionale, ma grazie ai colleghi dell’associazione contemporanea degli Avvocati in difesa dei casi politicamente delicati di cui faceva parte la Ebru Timtik e di cui fa parte anche l’avvocato Aytac Ursal, attualmente in carcere, è circolata in tutta la sua drammaticità. Una morte da martire, reclusa solo per aver difeso un giovane adolescente morto per le ferite riportate durante le proteste antigovernative a Gezi Park. Di tutto questo, quello che colpisce è il silenzio assordante delle Istituzioni Europee, che come già avvenuto in precedenza in altre occasioni assistono indifferenti all’attacco allo Stato di diritto e alla Democrazia portato avanti in Turchia dal “dittatore” Erdogan.

Dott. Paolo Caruso

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