pasqua 2017

Postato in data 10 Aprile 2017 Da In Società

COS’È LA PASQUA PER I BAMBINI: RELIGIONE O CONSUMISMO?

La Pasqua è la più grande festa cristiana. In essa riviviamo il mistero centrale della nostra fede (morte e risurrezione di Cristo), da cui tutta la vita prende luce e significato.Nella settimana santa ci sono le più belle liturgie dell’anno, che iniziano con la domenica delle Palme e culminano nell’emozionante veglia della notte di sabato. E c’è un lungo periodo di preparazione: la Quaresima. Eppure di questa festa ai bambini arriva ben poco.

Il Natale al confronto è molto più ricco di segni e di simboli (il presepe, l’albero, il calendario e la corona dell’Avvento, i regali…). Oggi i segni della Pasqua che raggiungono i bambini sono soltanto quelli del consumismo: le uova di cioccolata, il dolce della colomba, certe abitudini alimentari come l’agnello per il pranzo di Pasqua.

Ma anche il loro significato originario si è perduto: ormai vengono percepiti quasi esclusivamente come prodotti tipici di una certa stagione dell’anno. Come trasmettere ai bambini in maniera viva qualcosa di essenziale della Pasqua: il dolore e lo sconcerto per la morte di Gesù, la grande gioia per la sua risurrezione, il senso della speranza per una vita piena che non avrà mai fine? Far scoprire il senso della Pasqua è sicuramente compito dei genitori. O se ne fanno carico loro, oppure ai piccoli giungerà poco o niente di questa grande festa cristiana.

Ma come fare? In fondo, la difficoltà è una sola: non esistendo per la Pasqua tradizioni consolidate (come per il Natale) capaci di parlare ai bambini, la famiglia deve crearne di proprie. Ciò presenta tutti gli inconvenienti delle cose nuove, quando non è possibile far riferimento ad esperienze già note e soprattutto già vissute. Ma al tempo stesso può trasformarsi in un’opportunità: quella di riscoprire dentro di noi, insieme ai propri figli, il senso profondo della Pasqua.

Allora quando i bambini ci chiederanno: “Perché facciamo questo?” noi sapremo narrare la Pasqua di Gesù e il suo significato per noi cristiani. Solo così si potranno trasmettere valori importanti per la vita.

I genitori si rendono conto che spiegare tutto ciò ad un bambino non è affatto facile ed inoltre, se il racconto viene posto al piccolo in maniera poco corretta, si rischia di incutere in loro mille e mille altri dubbi oltre che la paura verso situazioni misteriose e poco comprensibili. Questa è una questione non solo religiosa ma anche laica, data la grande affluenza nel nostro paese di bambini di altre religioni. Non dimentichiamoci, poi, che tutti i piccini sono molto e molto curiosi.

Ai bambini piccoli (quelli in età pre-scolare) cerchiamo di offrire una spiegazione della Pasqua quanto più possibile semplice, nel farlo ricordiamo che i più piccoli ancora non comprendono il significato religioso di tale festa, essa per loro rappresenta solamente l’occasione giusta per ricevere regali, aprire uova di cioccolata e fare festa. Per cui l’unico modo possibile che hanno i genitori per spiegare la Pasqua come festa religiosa e non consumistica è quello di tramutare tutto il racconto storico-religioso in una semplice favoletta o in una narrazione.

Si potrebbe iniziare con lo spiegare al bambino che Gesù è stato molto buono con gli altri perché sua mamma, cioè Maria, la Madonna, gli ha insegnato le buone maniere e ad essere gentile e giusto. Gesù ci ha indirizzato ad amare il prossimo e va ricordato per questo insegnamento di amore, lealtà ed altruismo.

Ma i bimbi devono comprendere che nel mondo non tutti sanno essere buoni e giusti come fu il Cristo, in questo senso potremmo presentare ai piccoli una esemplificazione dell’ultima cena: nei giorni di pasqua Gesù organizzò una cena invitando tante e tante persone per mangiare tutti insieme, ma tra i molti invitati vi era però qualcuno che non era buono come il Cristo.

In questo modo si cerca di chiarire al bambino che è buona cosa essere bravi e solidali, che la gentilezza è una virtù esclusiva, ma che non tutti siamo uguali e che a volte si possono incontrare persone meno buone, prepotenti ed invidiose. Si offre al bambino piccolo uno strumento per diversificare il bene dal male, scegliendo il primo e rifiutando il secondo. In questo modo il bambino, quando mangerà la colomba o l’uovo di pasqua capirà che la Pasqua non è solo questo, ma assocerà a ciò il significato religioso.

Simona Brugoletta

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