Postato in data 18 Maggio 2018 Da In Politica

QUANDO I VALORI GUIDANO LE SCELTE E LE SFIDE (intervista di Angela Di Salvo)

In occasione della candidatura di Mario D’Asta e di Agata Pisana nel Partito Democratico per il rinnovo del Consiglio comunale della città di Ragusa con la lista del candidato a sindaco Peppe Calabrese, la redazione de Lopinione ha invitato i due candidati a sottoporsi a una intervista a doppia voce nel corso della quale ciascuno ha espresso le proprie idee, le opinioni e i programmi che costituiscono le linee guida di questa importante sfida che entrambi stanno per affrontare con fiducia e determinazione ammirevoli.

  Quali sono le ragioni della candidatura?

Mario D’Asta: Le ragioni sono dettate dall’ opportunità di dare un seguito alle innumerevoli battaglie effettuate questi cinque anni come consigliere, anni in cui sono stati messi al centro i servizi sociali, la riduzione della pressione fiscale e dei costi della politica, tenendo conto da una parte le specifiche necessità dei cittadini, delle famiglie e dei più deboli, dell’altro le esigenze dei giovani, del lavoro, dei commercianti, degli artigiani e degli imprenditori, perseguendo la visione di una Ragusa creativa e innovativa.

Agata Pisana – Direi che da sempre mi sento candidata se con questo termine intendiamo lo spendersi per la propria città. Insegno da tanti anni e i miei alunni sanno benissimo quanto tenga a trasmettere il senso del dovere, del rispetto reciproco e della serietà di impegno.

Sono centinaia le persone ha hanno potuto usufruire del mio volontariato professionale all’ interno del consultorio familiare di ispirazione cristiana e della pastorale diocesana per il settore gravi lutti.

Ma so benissimo che non basta essere cittadini coscienziosi e attivi nel proprio lavoro o nel volontariato, ritengo che dare il proprio contributo al sistema del servizio pubblico sia un dovere.

È l’esempio che, fra l’altro, mi hanno dato sia mio padre, come deputato regionale, sia mio nonno, già sindaco di Ragusa per diversi anni.

 Perché vi candidate insieme?

Mario D’Asta: Insieme perché di certo non seguiamo solo un abbinamento di genere, maschio o femmina, uomo o donna, ma generazionale e intergenerazionale, fondato su un lavoro si squadra e su un confronto speculare, sulla vocazione condivisa per i settori sociali e il volontariato, sull’ attenzione alle sofferenze, all’aiuto e al sostegno delle fragilità.

Già con Agata abbiamo avuto modo di collaborare in passato e ci siamo trovati in perfetta sintonia maturando nel tempo un forte legame di stima e di amicizia.

Agata Pisana: Durante gli anni precedenti ho avuto modo di collaborare con Mario all’interno del partito, l’ho seguito nella sua attività di consigliere e ho molto apprezzato l’energia e la passione che ha investito nelle sue battaglie. E poi perché in lui trovo una equilibrata predisposizione al dialogo e ai veri problemi della gente, dato che abbiamo la stessa sensibilità verso il sociale e l’attenzione ai bisogni, anche se siamo anche molto diversi, al di là del genere, anche per età e per ambito lavorativo.

Perché la scelta di candidarvi nel Partito Democratico?

Mario D’Asta: Beh, fin da quando ho iniziato a occuparmi di politica, sono sempre stato iscritto nel Partito Democratico in cui ho ricoperto diverse cariche; attualmente sono capogruppo del PD in consiglio comunale e Presidente provinciale del PD, ma al netto di ruoli rappresentativi che mi caricano di responsabilità, il PD che considero come la mia casa e la guida del mio cammino politico ed anche esistenziale. Ritengo la coerenza un elemento fondamentale, di forte credibilità

Agata Pisana: Nel Partito Democratico semplicemente perché condivido pienamente le sue linee programmatiche generali: dall’attenzione al mondo del lavoro al respiro europeistico, dalla importanza data ai disagi al coraggio di innovazioni legislative corpose. Sicuramente c’è però anche molto da fare.

 Quali progetti intendete portare avanti?

Mario D’Asta: I progetti non possono non partire dalla complementare considerazione degli ultimi e del ceto produttivo della città, proiettata verso la definizione di una visione di una Ragusa innovativa, che produce, che vuole creare posti di lavoro, che riduce le tasse e fa qualcosa per impedire ai giovani di andarsene, anche stabilendo un legame con il mondo universitario che può supportare adeguatamente le vocazioni del territorio.

Serve la capacità progettuale di reperire i fondi europei ed agevolare lo start up, non solo ma sburocratizzare i processi di iniziazione e di accompagnamento dei processi imprenditoriali.

Non possiamo non riconoscere che il futuro di Ragusa sia il turismo che sicuramente è già decollato, ma che deve essere sorretto dall’efficienza dei servizi strettamente connessi a questo sviluppo.

Bisogna dare sostegno alle imprese agricole, alla condizione delle periferie abbandonate a se stesse, senza trascurare la necessità del rilancio del centro storico che si sta sempre più svuotando e che deve ritornare a essere un luogo residenziale.

Serve che Ragusa torni ad essere modello di sviluppo economico, sociale e culturale e per questo c’è bisogno di una visione complessiva. Ma bisogna avere le idee chiare e la capacità amministrativa di trasformare le idee in azioni concrete e tangibili.

Agata Pisana: Di solito in ogni campagna elettorale si propongono tanti progetti, ma poi gli stessi non vengono attuati deludendo le aspettative dei cittadini.

Io penso che questo non debba accadere e che sia necessario e urgente intervenire sul lavoro, su una diversa utilizzazione delle risorse (pensiamo alle royalties), sullo sgravio fiscale, sulla creazione di spazi fruibili per i giovani, sul sostegno alle start-up e sullo snellimento burocratico; inoltre mi sento di lanciare a me stessa e ai nostri elettori (spero numerosi) una sfida: al di là dei progetti specifici, quello che mi ripropongo è un metodo.

Stare attenti ai bisogni, ascoltare le persone e, con la logica del buon senso e della madre di famiglia, provvedere a fare tutto il possibile perché la grande famiglia cittadina possa andare avanti nel migliore dei modi, riuscendo a valorizzare le risorse, a facilitare i percorsi, a sostenere le difficoltà e, soprattutto, a prendersi cura delle persone che si trovano in una condizione di disagio.

 Cosa c’è stato nella precedente amministrazione che non avete gradito?

Mario D’Asta: Senza dubbio, la violazione dei lori principi e la cattiva gestione della città. I Cinque stelle hanno fatto sempre il contrario di quanto avevano promesso in campagna elettorale, e non solo a Ragusa.

Hanno aumentato i costi della politica e della burocrazia; hanno perso la maggioranza e, invece di dimettersi, sono rimasti attaccati alle loro poltrone dimostrando nella prassi di venire meno ai loro principi del cambiamento politico tanto strombazzato.

Hanno governato come dei burocrati ragionieri senza una visione della città, del tutto privi della capacità di programmazione e di pianificazione, aumentando le tasse, come se si trovassero in una città in dissesto, senza saper utilizzare bene i settanta milioni di euro delle royalties ricevuti in cinque anni e garantire i necessari servizi sociali.

Agata Pisana: Della precedente amministrazione, senza attaccare le persone ma guardando ai fatti, non mi è piaciuto affatto l’aumento della tassazione (pensiamo alle batoste dei bollettini per il pagamento dell’ acqua), il taglio alle spese per il settore culturale e sociale (dove sono le equipe psicologiche che prima erano così utili nelle scuole?), la mancata trasparenza delle spese (con ritardi gravissimi i cittadini abbiamo potuto essere informati sui bilanci consuntivi), la difficoltà a poter interagire con gli amministratori.

In questi anni era possibile mettersi in contatto o interloquire facilmente col sindaco? Lo abbiamo visto partecipare a convegni, concerti e a qualsiasi altra iniziativa promossa dai cittadini? Il colloquio diretto, l’incontro, l’ascolto devono essere al primo posto nel rapporto fra i cittadini e chi li rappresenta!

 Lasciate un messaggio ai vostri cittadini spiegando perché devono votarvi al consiglio comunale.

Mario D’Asta: Ho sempre fatto delle proposte concrete e fattibili e ho denunciato senza esitazioni quanto ritenevo sbagliato o inopportuno.

Spero di avere la possibilità di continuare in questo lavoro il quale mi ha reso più forte e sicuro in virtù dell’esperienza pregressa che per me rappresenta un bagaglio di incommensurabile valore che mi potrà guidare a fare sempre di più e sempre meglio.

Agata Pisana Un messaggio? Solo una cosa a chi vorrà votarmi: non posso e non voglio promettere mari e monti.

Posso solo affermare con certezza che mi impegnerò personalmente con rigore e serietà, come ho sempre fatto in ogni cosa nella mia vita.

A conclusione dell’intervista, non possiamo che augurare un esito positivo alle aspirazioni di Mario D’Asta e Agata Pisana, riflettendo sul fatto che quello che conta non è solo la qualità delle interessanti proposte raccolte, ma soprattutto l’esempio di vita che i candidati ci offrono, per quello che fanno e che “sono”.

Angela Di Salvo

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