Postato in data 17 Maggio 2018 Da In Fatti

LETTERA APERTA AI CANDIDATI A SINDACO- ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2018

L’impoverimento dei redditi delle famiglie e la caduta dell’occupazione nella provincia di Ragusa hanno aumentato l’area della fragilità sociale e  fatto riemergere la povertà innescando una diffusa percezione di incertezza a livello individuale e collettivo che di riflesso moltiplica la domanda di tutela e protezione sociale.

Per questo la Cgil di Ragusa, affermando il  principio di autonomia dai partiti politici, intende proporre ai candidati sindaci dei Comuni di Ragusa, Modica, Comiso e Acate alcuni temi sui quali sviluppare un confronto.

Sul piano delle politiche sociali va focalizzata l’attenzione sulle fasce della popolazione maggiormente vulnerabile e promuovere politiche di inclusione e prevenzione del rischio di marginalità sociale, a partire dalla condizione dell’infanzia.

Il ruolo dei Comuni nell’offerta formativa diventa centrale in direzione di un aumento del tempo di scolarizzazione, a partire dall’implementazione dei posti in asili nido e promuovendo servizi per  la diffusione del  tempo prolungato nelle scuole di primo grado.

Per le fasce giovanili pensiamo sia importante la realizzazione di spazi sociali per promuovere una sana e proficua fruizione del tempo libero anche attraverso forme di autogestione.

Il protocollo d’intesa sottoscritto il  21/07/2016 tra i Sindacati pensionati e l’ANCI  propone alle amministrazioni comunali la sigla di un “protocollo anziani” nel quale le amministrazioni comunali si impegnano a dare attuazione alle seguenti priorità:

  • l’attivazione di percorsi di contrasto alla povertà e per l’inclusione in favore degli anziani e dei pensionati, in particolare delle persone sole;
  • equità nel prelievo fiscale attraverso esenzioni e agevolazioni fiscali e tariffarie in favore dei pensionati con redditi medio-bassi;
  • regolamentazione dell’ISEE con l’individuazione di soglie che salvaguardino la popolazione anziana;
  • impegno per l’assistenza domiciliare in favore della popolazione anziana con disabilità e non autosufficiente;
  • vigilare sulla qualità delle strutture residenziali per anziani, garantendo trasparenza informativa e gestionale;
  • un più accurato controllo del territorio per garantire maggiore sicurezza alla popolazione, in particolare anziani e persone sole.

Centrale è la contrattazione sociale come strumento di confronto per garantire giustizia e coesione sociale, a partire dalla pratica, prevista per legge, degli incontri preventivi sui Bilanci comunali.

Rafforzare il ruolo delle amministrazioni locali alfine di determinate percorsi di buona accoglienza e favorire l’avvio di inserimenti attraverso la valorizzazione delle diverse culture.

Mettere in campo  azioni positive e servizi a tutela delle donne vulnerabili, vittime di violenza di genere.

Favorire, attraverso la collaborazione con le scuole e le diverse agenzie educative, percorsi culturali per promuovere la parità di genere in tutte le sue articolazioni.

Necessario il ruolo dei  Comuni alle politiche di contrasto all’evasione fiscale e contributiva, con la stipula dei Patti antievasione tra Comune e Agenzia delle Entrate e la destinazione delle somme recuperate in modo prevalente e sostanziale alle politiche di welfare territoriale.

In materia di gestione finanziaria dei Comuni, al fine di prevenire squilibri o il dissesto degli enti, l’azione sindacale all’interno della P.A. intende svolgersi,  attraverso l’analisi dei dati e la  valutazione  sulla sostenibilità della spesa ,  ma anche in direzione di  fornire agli operatori una formazione   continua,  nella consapevolezza che il contesto  degli Enti locali e della finanza decentrata è caratterizzato da una estrema inflazione normativa e da una fortissima e continua instabilità delle disposizioni.

Promuovere, come è previsto dalla contrattazione collettiva percorsi di formazione continua a vari livelli e favorire, attraverso la valorizzazione delle risorse umane, il processo di digitalizzazione dei servizi della P.A.

In materia di appalti pubblici occorre invertire la rotta rispetto alle prassi del massimo ribasso nei servizi sociali, lavori pubblici, manutenzioni e servizi vari.

Si è determinata in questo modo una compressione dei costi che si scarica negativamente sulla qualità dei servizi alla persona e dei servizi in generale,  e soprattutto sui lavoratori che spesso subiscono condizioni retributive al di sotto dei livelli previsti dai contratti. Per i servizi esternalizzati occorre rafforzare il sistema della salvaguardia dei livelli occupazionali per ridurre la  precarietà e l’incertezza in cui  vivono i lavoratori a seguito dei cambi d’appalto che spesso non garantiscono la stabilità occupazionale.

Incrementare gli impegni in favore di una politica di sostenibilità ambientale delle città in materia di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, bonifica di aree inquinate e soprattutto la gestione dei rifiuti che miri sempre di più a percorsi virtuosi di raccolta differenziata.

Promuovere una concertazione tra le parti al fine di determinare una regolamentazione sulle aperture dei centri commerciali e delle attività commerciali al fine di garantire ai lavoratori la possibilità di usufruire delle festività.

In questi ultimi anni abbiamo registrato che  opere riguardanti la piccola e la grande infrastrutturazione, la manutenzione e il recupero di beni ed aree pubbliche, rimangono incomplete o del tutto non avviate a causa di una eccessiva burocrazia e scarsa collaborazione fra enti ed uffici pubblici.

Si propone quindi una cabina di regia in ogni Comune al fine di monitorare lo stato dell’arte sulla realizzazione di piccole e grandi opere pubbliche.  In tal senso crediamo debba essere prioritaria la realizzazione di progetti per la messa in sicurezza della edilizia scolastica.

Nelle politiche abitative e della casa è  centrale il ruolo delle amministrazioni comunali; proponiamo l’adesione a percorsi d’incentivazione degli affitti a canone concordato per far emergere il sommerso, ancora oggi rilevante nei nostri comuni,  riconoscendo sgravi fiscali agli inquilini ed ai proprietari.

Realizzare una programmazione di medio e lungo termine per una nuova  edilizia sociale seguendo il criterio del consumo suolo zero attraverso il recupero del patrimonio edilizio oggi in disuso.

E’ indispensabile  incentivare percorsi di crescita  a partire da quello agroalimentare, e  promuovere azioni di filiera attraverso finanziamenti regionali, nazionali e comunitari, al fine di migliorare ed organizzare  l’offerta rivolta ai mercati internazionali per una piena ricaduta nel territorio del valore aggiunto delle produzioni.

Vale altrettanto per il nostro tessuto industriale caratterizzato dalla presenza di grandi gruppi insieme ad una rete di piccole e medie imprese che in questi ultimi anni hanno subito un forte  ridimensionamento causato dalla crisi, ma che rappresentano ancora oggi un pezzo importante dell’economia locale.

L’azione amministrativa dev’essere  orientata a favore di uno sviluppo economico sostenibile.

In questa direzione va realizzata una concreta sinergia fra organizzazioni sindacali e datoriali al fine di spingere verso la realizzazione  delle grandi infrastrutture che ormai da molti anni sono ferme al palo per una incapacità politica e per una  sottovalutazione da parte dei governi regionali e nazionali.

Lo sviluppo  dell’aeroporto Pio La Torre di Comiso deve essere un punto nell’agenda programmatica  di tutti i Comuni della provincia di Ragusa visti i benefici ricadenti sull’intero territorio ibleo.

Il nostro territorio è danni mira di interessi da parte di organizzazioni criminali e mafiose che i hanno inquinato diversi segmenti delle attività produttive locali. Alzare il livello di lotta alle mafie attraverso la massima attenzione nella politica degli  appalti pubblici soprattutto nei settori più sensibili, in primis la gestione della raccolta dei rifiuti.

Promuovere percorsi di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza anche attraverso un buon utilizzo dei beni confiscate alla mafia.

La Redazione

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