Botta e risposta tra Salvini e Crosetto sul ritorno al servizio militare obbligatorio. La Lega pronta a presentate un progetto di legge. Per il ministro della Difesa “Le forze armate non possono essere pensate come un luogo per educare i giovani”
Botta e risposta sull’ipotesi di ritorno alla leva universale tra Matteo Salvini e Guido Crosetto, sullo sfondo della 95ma adunata nazionale degli Alpini a Vicenza con quasi 100mila penne nere a sfilare e mezzo milioni di spettatori in tre giornate.
“La Lega ha quasi concluso la stesura di un progetto di legge per reintrodurre una leva universale, sei mesi obbligatorio per ragazzi e ragazze, a servizio della comunità, su base regionale”, ha annunciato il vicepremier e leader leghista arrivando a Vicenza, “è una grande forma di educazione civica, con persone che si possono dedicare al salvataggio, alla protezione civile, al pronto soccorso, alla protezione dei boschi da svolgere vicino a casa”.
Poco dopo, è arrivata la replica del ministro della Difesa che ha precisato come il progetto non possa riguardare il suo dicastero: “Le forze armate non possono essere pensate come un luogo per educare i giovani, cosa che deve essere fatta dalla famiglia e dalla scuola”, ha sottolineato, “le forze armate servono per fare professionisti, che difendono le istituzioni e la pace. Il servizio civile universale non è una cosa che riguarda le forze armate”. La polemica a distanza non ha comunque intaccato il valore di una bella giornata nel segno degli alpini.
“Il più sentito apprezzamento per la meritoria opera di rinnovo del legame tra le generazioni e il plauso per il servizio che il sodalizio svolge nell’ambito delle attività di volontariato all’interno del sistema di Protezione Civile Nazionale, prova del vostro impegno e dell’altruismo a favore di tutta la collettività”, ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, agli organizzatori.
“La vostra storia di sacrificio, coraggio, dedizione e amor di Patria è un faro per tutti noi. Viva gli Alpini!”, ha scritto sui social la premier Giorgia Meloni. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha ricordato che “sinora l’adunata del secolo era Treviso”. “Siamo ben felici che un’altra città veneta, ossia Vicenza, possa ulteriormente migliorare quei numeri”, ha aggiunto riferendosi al mezzo milione di presenza, “l’adunata degli alpini porta, direttamente o indirettamente, almeno 200 milioni di euro di giro d’affari, oltre a garantire una grande visibilità”.
REDAZIONE
FONTE- AGI