La decadenza dal parlamento nazionale della deputata calabrese del M5S, Elisa Scutellà, per un ricorso vinto dal candidato di Forza Italia, Andrea Gentile, figlio dell’ex sottosegretario Antonio, al collegio uninominale numero 2 della 23 esima circoscrizione Calabria, ha provocato un vero sconquasso in seno al parlamento. Nel collegio uninominale di Catanzaro infatti il Gentile era arrivato secondo, a 482 voti dall’esponente pentastellata.
Nel riconteggio post ricorso a Gentile sono state assegnate 240 schede in più rispetto alla eletta, ma resta il sospetto fondato di brogli elettorali. Dopo segnalazioni ” ritenute spontanee” di 83 cittadini, e di rappresentanti di lista, molti dei quali neppure presenti nei rispettivi seggi elettorali, e in assenza di contestazioni verbalizzate all’atto dello spoglio, e senza alcuna denuncia alla magistratura e alle forze dell’ordine, si è proceduto solo con una informativa all’ avvocato di Andrea Gentile, politico locale del centro destra avviare il ricorso.
Nel ricorso analizzato vengono però modificati i criteri, per cui molte schede annullate o bianche vengono rivalutate e assegnate al ricorrente, che per “nobile lignaggio politico” pretende e ottiene per propensione ereditaria questo seggio. Porte girevoli alla Camera dove è stata approvata la relazione di maggioranza della giunta delle elezioni sul seggio conteso in Calabria con lo scippo del seggio al Movimento 5 Stelle e l’entrata nella famiglia forzista di Montecitorio “dell’enfant prodige” della politica calabrese.
Il figlio politico di un sistema padronale ora presenta il conto. Infatti in Calabria il sistema clientelare reso esasperante dalle “famiglie” locali soffoca la democrazia, detiene il potere politico, controlla i voti, la vita pubblica, la sanità, e la gestione dei posti di lavoro. Un sistema elettorale malato con un esito politico già scontato che porta all’esclusione di una deputata regolarmente eletta dai cittadini, ricorda per certi versi le scelte politiche anti democratiche in altre Nazioni.
Così nel Parlamento Nazionale si è consumata alla presenza del Ministro Tajani, nonché Presidente di Forza Italia, partito del Gentile, la più grande ingiustizia di questo genere, lo scippo truffaldino di un seggio ad un partito di opposizione. Una “porcata” come ha tuonato dall’alto dell’emiciclo di Montecitorio la stessa ex deputata 5 Stelle. “I Signorotti ” e le ” famiglie ” calabresi sono finalmente serviti. Ingiustizia è stata fatta!
Dott. Paolo Caruso