Postato in data 3 Dicembre 2021 Da In Politica

UN POTERE SEMPRE PIU’ ARROGANTE FERREO CUSTODE DELL’INFORMAZIONE ITALIANA

L’arroganza del potere sempre più si lascia andare a comportamenti e ad esternazioni che rendono sempre più preoccupante la tenuta democratica del Paese. Così l’altro Super Mario ex premier della provvidenza, attuale senatore a vita della repubblica, della stessa scuola gesuita e bocconiana dell’attuale Premier, auspica senza mezzi termini per il bene dell’Italia un sistema restrittivo “che dosi dall’alto l’informazione”.

Custode illuminato dei profitti delle varie multinazionali, da presidente della Trilateral a membro del gruppo Bilderberg, a consigliere di Goldman Sachs, Modiyy’s, risulta ben integrato come del resto lo stesso Mario Draghi nel sistema lobbystico finanziario internazionale. Il senatore Monti, fondatore del partito “Scelta Civica”, un mini partito per i soliti noti, l’ondivago Calenda, l’eterno opportunista Casini, Luca Cordero di Montezemolo presidente di CdA per tutte le stagioni, oggi ritorna a far sentire la sua voce parlando dei diritti e doveri del mondo dell’informazione in Italia, lasciandoci alquanto perplessi e sconcertati sul fatto che bisogna trovare un sistema che “dosi dall’alto” la comunicazione.

Si potrà così soffocare meglio quel sottile anelito di libertà che sempre meno pervade i media. Il problema secondo il senatore dal classico loden verde e la sua scuola di pensiero, cui tacitamente fa parte anche l’attuale Premier, sono i giornalisti della carta stampata e ancor di più quelli delle reti radiotelevisive. A dire il vero l’informazione, che dovrebbe essere garantita dalla Costituzione mediante l’articolo 21, è regolata oggi da una censura subdola che lascia poco spazio alla libertà dei singoli, e che il senatore Monti vorrebbe ulteriormente “silenziare” come già espresso più volte dal lontano 2013.

Alla faccia della visione liberale! Da quando poi Draghi, l’altro uomo della provvidenza, si è insediato a palazzo Chigi alla guida politica del Paese, è sceso da parte dei media un silenzio tombale intercalato da semplice e pura adulazione. Così l’informazione, che dovrebbe rappresentare l’anima vitale del pensiero democratico di una Nazione, tende sempre più ad essere invisa dal potere e, come purtroppo avviene nel nostro Paese, questa viene distorta a vera disinformazione, strumento di manipolazione del libero pensiero e manovratore subdolo delle coscienze.

Un ulteriore servilismo dottrinale della stampa come nei desiderata dei “Gemelli Bocconiani” potrebbe portare ad una sorta di dittatura dell’informazione; del resto la politica, a prescindere dalle esternazioni di Monti e del tacito consenso di Draghi, ha da tempo confermato quanto importante sia il controllo dei mezzi di informazione (editoria, RAI ecc.). Si comprende allora quanto la crisi dell’informazione italiana imbavagliata dai partiti sia arrivata a un punto di non facile ritorno, scivolando ancor più verso un progressivo asservimento, un vero e proprio viscido servilismo nei confronti di un Potere sempre più arrogante.

Dott. Paolo Caruso

Relativo a