Mentre in Italia e in Europa si disserta sulla differenza tra sterminio e genocidio, a Gaza la mattanza non si arresta. Nessuna volontà concreta per fermare tali crimini, nessuna condanna a Netanyahu, ma un continuo girarsi dall’ altra parte della storia. Una ecatombe di vite umane, sessantamila i morti di cui ventimila bambini sono i dati ufficiali di questa mattanza a Gaza. La sofferenza a cui stiamo assistendo è inimmaginabile. Le persone sono prive di acqua, cibo, farmaci, e vengono costantemente deportate verso altri territori. A Gaza intanto continuano i bombardamenti e anche gli ospedali non vengono risparmiati, mentre le scorte di farmaci scarseggiano e le apparecchiature sanitarie sono sempre più compromesse. È notizia di oggi che Netanyahu porrà fine alla guerra solo con l’ occupazione completa di Gaza e la cacciata dei suoi abitanti. E di Gaza che ne sarà? Un resort vacanziero, come quello auspicato da Trump e Musk? Oggi territorio spettrale per i devastanti bombardamenti operati dall’ esercito di Netanyahu per punire il movimento terroristico di Hamas. Con il suo comportamento il governo israeliano non cerca il dialogo ma si macchia degli stessi crimini subiti ai tempi della Shoah. Ripresi
da coraggiosi reporters, bambini affamati e donne disperate si accalcano per un pugno di riso e un sorso d’acqua, mentre ai confini vengono bloccati gli aiuti umanitari. Così si vuole la pace in Palestina? Oltre duecento giornalisti, coraggiosi testimoni per avere attenzionato il popolo palestinese al mondo, ci hanno rimesso la vita. Scene di deportazione si accompagnano ad altre cruente e criminali. Quale Umanità si prepara in quella striscia di terra diventata baricentro di irrazionale violenza disumana?
L’ Europa, sensibile alla causa Ucraina, perché non si spoglia della sua grande ipocrisia, e prenda finalmente una ferma posizione contro Netanyahu e i suoi crimini provvedendo all’ immediato arresto del rifornimento di armi e ponendo così fine alle sofferenze di un popolo?
Dott. Paolo Caruso