Referendum per gli operai che devono riappropriarsi dei propri diritti, negati dal Jobs Act del governo Renzi. Una macchia indelebile della pseudo sinistra riformista. Referendum per ristabilire principi di vera democrazia popolare in un Paese mortificato da un governo repressivo. Una democrazia a fisarmonica che con gli attuali suonatori tende più verso la democratura. Agli inviti di astensione di questa destra di governo, rispondiamo andando a votare, e ritirando anche la scheda. Certe furberie della Giorgia nazionale di sicuro sono un’ offesa per l’ intelligenza dei cittadini, e una ferita per le stesse Istituzioni. Il motivo dei “cinque Sì” al referendum tende a aiutare gli operai, a garantire loro i diritti, e alla necessità di una rivisitazione della legge sulla cittadinanza dimezzando così i tempi di attesa. Papa Leone XIV, per il nome, si è ispirato al suo predecessore che proprio del lavoro ha fatto la ragione del suo pontificato. La “Rerum novarum” fu l’enciclica che aprì la Chiesa al mondo del lavoro, nel momento cruciale verso la trasformazione industriale.
Garantire quindi diritti agli operai, e a quelli che si fa fatica ad accettare, perché diversi, diventi urgenza di civiltà dettata anche dal principio cristiano di “fare agli altri quello ognuno vuole fatto a sé”.
Dott. Paolo Caruso