Postato in data 9 Luglio 2023 Da In Politica

LA VERGOGNA, L’ETICA, L’ONESTA’, CONCETTI ORMAI LONTANI DALLA NOSTRA POLITICA…… di Paolo Caruso

La vergogna, l’etica, l’onestà anche intellettuale non albergano già da tempo nei palazzi della politica, ma oggi la destra di governo presenta il volto dell’arroganza istituzionale. Incredibile lo scandalo della Ministra al turismo Santanchè accusata dalla magistratura di bancarotta e falso in bilancio per le sue aziende che fin dall’inizio avrebbero dovuto costituire un ostacolo alla sua nomina istituzionale in quanto in pieno conflitto di interessi. Di certo lo scenario di questi giorni offerto dal governo Meloni, di questa destra caciottara, rappresenta una ulteriore brutta storia che tende a soffocare il concetto nobile della politica e a stravolgere le regole democratiche del Paese.

Si assiste così allibiti nel constatare quanta ipocrisia regni all’interno del parlamento con una maggioranza arroccata a difesa della Ministra cercando a tutti i costi di falsare la realtà. La stessa Ministra, imprenditrice senza vergogna, indispettita per le rivelazioni delle sue malversazioni societarie, in maniera scomposta ha abbozzato in Senato un suo memoriale di difesa inanellando una serie di bugie e imprecisioni, negando finanche l’esistenza di una sua iscrizione nel registro degli indagati della procura di Milano per falso in bilancio e bancarotta. Sconcerto e disagio serpeggiano per la comunicazione della procura venuta alla luce tramite fonti giornalistiche e che non si apprezzano tra i compagni di partito per lo scandalo societario. A richiedere ora le dimissioni della Ministra sono Conte e il suo Movimento 5 Stelle seguito a ruota dagli altri partiti di opposizione, tranne il solito Renzi d’Arabia che nutre una avversione epidermica per la legalità.

La civiltà delle buone maniere è scomparsa da vent’anni e più di egemonia culturale forzaleghista, e tutto ciò di certo non lascia ben sperare. Gli affari di Daniela Santanchè che agitano oggi il governo Meloni rappresentano un vero e proprio schiaffo agli italiani che lavorano, a quegli italiani che con grandi sacrifici e bassi salari riescono appena ad arrivare a fine mese, e a tutti quegli altri che si trovano in grandi ambasce per aver perduto il posto di lavoro. Un tourbillon di ipocrisia e di malcostume quello mostrato al Senato dalla Ministra Santanchè che sensibilissima ai privilegi della politica esterna il desiderio di impunità che caratterizza questo governo e la sua classe dirigente. Il mancato rispetto della carica che ricopre e le sue mancate dimissioni privano il Parlamento e le Istituzioni di una seria campagna moralizzatrice.

Una Ministra imprenditrice presidente fino a due anni fa della società Visibilia che avrebbe, secondo l’accusa, pubblicato bilanci inattendibili che avrebbero fatto emergere con ritardo il dissesto patrimoniale che la riguardava, non poteva non sapere, e le società da essa controllate come quella di investimenti Ki Group rappresentavano il classico gioco delle scatole cinesi. Quando dicasi l’arroganza del potere! In un Paese normale la Ministra Santanchè si sarebbe dovuta dimettere, ma qui la politica da tempo ha perso di vista i valori più alti della sua onorabilità, e arroccata nel “palazzo” tende a difendere e perpetuare i propri privilegi. Il servilismo al Caimano e le manifestazioni davanti il tribunale di Milano per far passare “Ruby ruba cuori” come vera nipote di Mubarak, fanno apparire questa donna delle istituzioni ben integrata nel sistema marcio dei partiti, e piuttosto disinvolta nel suo operare di imprenditrice.

Dott. Paolo Caruso

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