Postato in data 5 Maggio 2025 Da In Eventi

LA BANDA DELLA MARINA MILITARE È LA SORPRESA DELLA 30ESIMA EDIZIONE DEL PREMIO RAGUSANI NEL MONDO IN PROGRAMMA A FINE LUGLIO.

Non è semplice raccontare un evento che si e’ caratterizzato per la sua longevita’ e continuità, fino a diventare una icona di riconoscibilità della comunità iblea in tutto il mondo.

Il Premio Ragusani nel Mondo si avvia a festeggiare il suo trentesimo traguardo, da quel lontano 28 agosto 1995, quando un po’ per caso un po’ perché spinto da oscuri disegni del fato, si appresto’ a raccontare uno spaccato di positività in capo ad eccellenze iblee.

E per celebrare al meglio il traguardo, forse unico nel suo genere in Italia, quest’anno il Premio di sdoppia in due serate, 25 e 26 luglio, con presenze di assoluto livello istituzionale, prima fra tutte quella della Banda della Marina Militare, vanto italiano in tutto il mondo nell’ambito dei complessi bandistici dei Corpi militari. Ma tante altre sorprese sono in cantiere.

La serata canonica dei nuovi premiati, in corso di selezione, sarà preceduta da una serata “amarcord”, con il ricordo dei momenti piu’ salienti delle precedenti 29 edizioni, e la diretta testimonianza di molti dei premiati che hanno onorato la lunga storia del Premio.

Nell’ambito della stessa serata, venerdi 25 luglio, sarà inaugurata una nuova sezione, il ” Premio Giovani”, dedicato ad under 30 che hanno già raggiunto vette di notorietà nell’ambito delle loro attività artistiche e professionali.

Un segnale di speranza e di incoraggiamento a continuare nel percorso intrapreso, da lasciare in eredità a chi vorrà cimentarsi negli anni futuri nel racconto di una ragusanità bella, vincente e positiva in ogni settore e angolo del pianeta. Il tutto perché, ed è un dato certo, il Premio non finisce con la 30 edizione, ma ha un futuro certo e con numerose storie ancora da raccontare.

La serata conclusiva, sabato 26 luglio, sarà dedicata al racconto di nuovi  profili e avrà la prestigiosa cornice del Concerto della Banda della Marina Militare. Lo stesso complesso bandistico potrebbe poi chiudere la kermesse con un prologo in uno o più  Comuni della Provincia, come da interlocuzioni in corso con diversi Sindaci.

Diversi i motivi che hanno posto in questi tre decenni il Premio alla ribalta nazionale, con frequenti richiami anche nel mondo dell’associazionismo d’emigrazione, delle Istituzioni pubbliche e negli ambienti diplomatici di tutto il Mondo.

Un evento che ha suscitato ammirazione e plauso a livello universale, e che si è posto all’attenzione non solo per il suo livello organizzativo, ma anche per gli innegabili risvolti culturali e sociali ad esso collegati.

Un territorio, insieme alla comunità che lo vive,  si caratterizza spesso anche per le storie di positività e eccellenza che sa esprimere in capo ad alcuni suoi conterranei in tutto il mondo. Ed in questo il Premio ha  scritto pagine indimenticabili, riconosciute nell’opinione pubblica iblea, con la capacità di adattare in corso d’opera la sua mission, da racconto originario di storie di successo solo in capo ai conterranei emigrati all’estero a promozione di tutto quanto esalta le doti della comunità ragusana in Italia e in loco. Un evento che negli anni si è ritagliato il suo spazio anche nella promozione del territorio ragusano.

Un evento che ha creato nel tempo una esclusiva RETE, pronta a mettere a disposizione della comunità iblea le competenze, la professionalità, il talento dei protagonisti premiati . Un punto costante di riferimento per l’azione e la mission dell’Associazione Ragusani nel Mondo, che avrebbe potuto sortire anche maggiori risultati  solo se ci  fosse stata una maggiore sinergia con le  pubbliche istituzioni, spesso invero distanti dalla piena comprensione dell’evento e dall’importanza di perseguire organiche collaborazioni con le comunità iblee e siciliane nel mondo. Solo da ultimo si nota una flebile inversione di tendenza.

Una rete che è stata anche fattore propulsivo di promozione turistica, se è vero che molti dei sui protagonisti sono stati anello di congiunzione per gruppi di conterranei all’estero, desiderosi di trascorrere una vacanza nel territorio da cui partirono i propri ascendenti. Negli anni l’Associazione , sin dalla sua nascita, ha  promosso presenze organizzate di turismo di ritorno per circa 3.000 persone.

Una rete che ha soprattutto risvolti culturali, tesi a far conoscere profili umani e professionali di eccellenza, forieri di esempi positivi per tutti ma soprattutto per le nuove generazioni, e che stimola l’orgoglio dell’identità iblea , per l’appartenenza  ad una comunità di cui sono ben note le doti di talento, intraprendenza, genialità, fantasia, operosità in ogni parte del globo.

Una trentennale epopea che all’indomani del Premio sarà oggetto di numerosi incontri con settori socio culturali della comunità iblea, che suscita curiosità e interesse, ma che in buona parte deve ancora mettere in luce i suoi aneddoti e i suoi veri significati, spesso nascosti fra le righe,  anche se rimane uno degli eventi a maggiore  penetrazione nell’opinione pubblica iblea.

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