Il problema spesso non è legato alla qualità dell’ acqua erogata nelle nostre città (le sue componenti chimico fisiche o le qualità organolettiche), bensì alle condutture più o meno vetuste presenti nei condomini o ai serbatoi di raccolta. La clorazione delle acque da parte degli organi preposti è sicura garanzia di controllo e disinfezione dell’ acqua stessa.
L’ utilizzo diffuso delle acque minerali imbottigliate in bottiglie di plastica, con tutto ciò che comporta ( inquinamento da trasporto, inquinamento industriale da materiale plastico, esborso economico non indifferente, ecc.., è frutto di un approccio culturale sbagliato legato alla continua e pressante pubblicità perpetrata dalle aziende interessate nel corso degli anni nei confronti dei consumatori.
E’ evidente a tutti che in alcuni territori del paese non si può negare la necessità del consumo dell’ acqua minerale, vuoi per l’ approvvigionamento idrico limitato nei bacini di raccolta ( colpevole assenza di politiche dei territori e delle acque) specie al sud del paese, vuoi anche in alcune realtà del nord dove l’ inquinamento delle acque ha raggiunto livelli preoccupanti.
A questo, sia per ridurre i rischi per la salute legati all’ imbottigliamento in bottiglie di plastica PET, sia per limitare l’ inquinamento ambientale, si può far fronte con l’ utilizzo di bottiglie di vetro e con vuoto a rendere. Auspicabile comunque sarebbe una seria politica ambientale indirizzata ai territori e alle acque e al mantenimento delle loro risorse.
Paolo Caruso (PALERMO