Tutto questo attraverso iniziative di formazione e informazione, servizi di aiuto alle persone, progetti di sostegno economico, collaborazione con tutte quelle strutture sociali che possono favorire l’informazione, la promozione e la difesa del valore della vita umana (come scuole, parrocchie, gruppi, associazioni, consultori, ospedali, etc).
Tante sono le persone che si sentono sole e non sanno come affrontare i propri problemi, non sanno cosa fare di fronte alle difficoltà del vivere: il Centro di Aiuto alla Vita fa qualcosa per soccorrerle. La prospettiva in cui si muove è di fede, concependo la vita come dono di Dio, sacra e intoccabile. I volontari abbiamo fatto esperienza viva di questa dimensione di fede e la realizziamo nella nostra azione gratuita per gli altri, mettendo il nostro tempo a disposizione di quelle donne che ci chiedono aiuto perché‚ hanno difficoltà a portare avanti una gravidanza e spesso restano sole, ostacolate a difendere la nuova vita che portano dentro.
É vero che la cultura che ci circonda è più portatrice di morte che di vita, più dedita a valorizzare la qualità di una vita facile e di successo che a rispettare la vita di per sé, in quanto tale, così com’è, che pretende un figlio a tutti i costi se questo serve alla propria idea di successo personale o lo rifiuta se intralcia i propri piani, sappiamo di essere controcorrente, ma guardiamo nel nostro cuore e sappiamo che la vita non è barattabile, guardiamo negli occhi di ogni bimbo e ammiriamo la sua fresca apertura al mondo, guardiamo negli occhi di tante donne sconsolate che bussano in Consultorio e sappiamo che non possiamo girarci dall’altro e tirarci in dietro.
Diversi progetti sono oggi curati dal Centro:
1) il progetto GEMMA (per le donne in gravidanza che a causa di problemi economici reali pensano di non portare avanti la propria gravidanza e che ricevono attraverso noi un aiuto economico durante la gravidanza e poi dopo la nascita fino a 6 mesi);
2) il progetto Ospitalità in centri di accoglienza di donne in gravidanza con difficoltà e gravi problemi relazionali con quella che è la famiglia d’origine (attualmente, l’ospitalità viene fatta solo con case famiglie e nei Centri di Aiuto alla Vita d’Italia con cui siamo in collegamento);
3) il Telefono Rosso, che dà la possibilità di contattare al bisogno il policlinico “Gemelli” della Università di Roma in caso di malformazioni congenite del concepito;
4) il progetto FANHA (Famiglie Accoglienti Nascituri Handicappati) grazie al quale è possibile dare in adozione un neonato che presenti malformazioni e i genitori non siano disponibili ad accettarlo.
Infine il Centro segue le mamme che vogliano effettuare un Parto in anonimato, previsto dalla legge.
Ad oggi la nostra azione ha seguito 35 casi e 2 sono in corso. Per ogni contatto il nostro recapito è il 334. 96.66.174
Carlo e Maria Moltisanti
Responsabili Diocesani CAV Ragusa