bambini che giocano

Postato in data 17 Giugno 2016 Da In Società

FAI LA NINNA

Mentre tutti imprecavano e lanciavano improperi verso quel povero cristo in manette, non potevo fare a meno di pensare a lui, piccolino, nella culla.

” A MORTE ! ” e io lo vedevo in braccio alla mamma.” FATELO A PEZZETTI ” e mi si ripresentava col ciuccio in bocca e le guancette rosee. Ma non vedevo solo lui. Vedevo anche tutti quelli che gridavano, convinti di essere in possesso di una superiorità morale piovuta da chissà dove.

Li vedevo piccoli anche loro, buffi nell’incedere, divertenti nel dire le prime paroline storpiate.

Osservavo questi ex bambini trasformati chi in ciccioni urlanti chi in longilinei pelati e sbraitanti chi in signore inviperite e paonazze. Come sarebbe stato il destino di quest’uomo trascinato a forza se si si fosse trovato in un altro posto quando ha compiuto il fatto? E se fosse nato in un contesto e in un ambiente diverso da dove ha vissuto? E se fossimo stati noi, lanciatori di pietre a nascere dove è nato lui?

Per un attimo lo guardai negli occhi e vidi gli occhi di sua madre mentre lo baciava. ” FAI LA NINNA tesoruccio, che domani ti compro una cosa bella.

Si chiuse lo sportello della volante e la sirena emise un urlo che mi lacerò il cuore.

Enzo Trigili

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