giardini chiusi

Postato in data 8 Maggio 2017 Da In Città

BELLA IBLA… DA GUARDARE A DISTANZA

“Tra effetto Montalbano e siti Unesco è già pienone in tutta l’area iblea”. Così titola in prima pagina il giornale “La Sicilia” di stamattina.

Ed è verissimo: di turisti a Ragusa ne stanno affluendo tanti! Ieri mattina, domenica, giornata tiepida soleggiata, era proprio splendido passeggiare per le strade di Ibla e godere, da cittadini ragusani, degli sguardi estasiati dei tanti turisti che si fermavano a fotografare i nostri scorci barocchi.

Guide turistiche in mano, si fermavano davanti alle chiese o ai palazzi, leggevano le informazioni storiche e artistiche, di nuovo alzavano gli occhi verso i nostri capolavori e annuivano contenti. Ancora foto, ancora sorrisi soddisfatti e riprendevano il percorso suggerito dalla guida.

Sostare nelle chiese, di domenica mattina, essendoci la celebrazione della messa, non è possibile, si avviano allora per corso Venticinque Aprile e si dirigono verso i Giardini Iblei: qui potranno entrare senza nessun impedimento… ma ops! I Giardini sono chiusi. Come mai? Sono le 9,30 del mattino… non è l’alba, ma il cancello è ancora sbarrato.

Arriva in quel momento anche un pullman pieno di altri turisti. Scendono, si guardano attorno, vedono il cancello chiuso e chiedono se c’è un altro ingresso. Con immaginabile imbarazzo rispondiamo che un altro ingresso laterale (per quanto stretto e incuneato) c’è, ma abbiamo già verificato ed è chiuso anche questo.

Con garbo, armati di buona volontà, si avvicinano al cancello chiuso. Scattano delle fotografie infilando le braccia al di là delle sbarre per ottenere comunque una foto decente.

Provano a leggere qualcosa sulla loro guida, indicano l’un l’altro le chiesette che a distanza riescono appena ad intravedere, aspettano ancora un po’ sperando che i cancelli vengano aperti, poi si consultano fra loro… non sembrano affatto così sorridenti come prima. Si allontanano.

Mi sento arrabbiata, come cittadina, dinanzi a questa inammissibile incuria nei loro confronti. Ripenso a come poche settimane fa, accompagnando una scolaresca in visita istruttiva a Ragusa Ibla, non abbiamo potuto visitare la chiesa dell’Idria perché – così ci ha spiegato una ragazza che vigilava la vicina chiesa delle Anime del Purgatorio – non c’era nessuno che potesse aprire.

Resto ancora ad aspettare: questo dei cancelli chiusi di domenica mattina proprio non mi va giù. Arrivano intanto due vigili urbani, vedono il capannello di turisti in attesa, di famiglie con bambino impazienti di entrare e si fermano.

Chiediamo se ne sanno qualcosa, ma anche loro sono straniti. Fanno delle telefonate per verificare un po’ ed ecco che finalmente viene qualcuno dell’albergo dall’interno ad aprire. Il custode? Nessuna notizia.

I turisti intanto sono risaliti sull’autobus e se ne sono andati: Ibla l’hanno vista, ma a distanza! Tutto questo è veramente insostenibile.

Agata Pisana

 

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