Postato in data 25 Aprile 2023 Da In Politica

25 APRILE – RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE di Paolo Caruso

Il 25 aprile ricorre la giornata celebrativa della festa di liberazione dal nazifascismo, un 25 aprile di 78 anni fa che ben rappresenta la storia di un popolo, e i valori di libertà a cui devono specchiarsi le giovani generazioni. Tale data simbolo coincise con l’inizio della ritirata delle truppe naziste e dei fascisti dalla repubblica di Salò, da Milano e Torino, e da vasti territori del settentrione d’Italia, con la ribellione delle popolazioni e l’intensificarsi delle lotte partigiane contro l’oppressore. Il tutto sfociò in una guerra civile sanguinosa, un momento veramente buio per l’Italia in cui si combatteva di porta in porta, si tramava nelle stesse famiglie, e si versava sangue fratricida tra componenti di diversa tendenza politica dello stesso nucleo familiare.

E’ la festa più importante del Paese in cui si celebra la Resistenza alla barbarie nazifascista, la liberazione dalla dittatura e la ricostruzione di un Paese avviato  verso un contesto di democrazia e libertà. Questa ricorrenza deve farci riflettere quanto grandi e illuminati siano stati i politici di allora che, anche se appartenenti a orientamenti contrapposti, comunisti, cattolici, azionisti, repubblicani, anarchici, sacrificarono parte delle loro idee per il bene comune e per il ripristino delle più basilari regole di libertà. Si tratta di un passaggio di grande importanza per la storia d’Italia, uno hiatus tra il periodo buio della dittatura fascista e l’inizio di una nuova vita di libertà, un periodo di riscatto civile, di vera rinascita morale e economica. Oggi purtroppo questa ricorrenza celebrativa si presenta in un momento di forte contrapposizione politico ideologica, in cui la destra di governo tenta di riscrivere la storia sul 25 aprile. Infatti si cerca in ogni occasione di oltraggiare la Costituzione rendendola priva dei suoi connotati antifascisti.

Le parole della seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato Ignazio Benito La Russa, calpestano i valori Costituzionali e ne offendono la memoria, cercando di infangare i tanti italiani che si sono battuti per gli ideali di libertà. Una figura istituzionale che occupa lo scanno più alto del Senato che ancora oggi fa bella mostra di cimeli fascisti, dai busti di Mussolini ai gagliardetti del ventennio, che non disprezza affatto i saluti romani e che cerca di proporre una rivisitazione dell’eccidio di via Rasella, si integra perfettamente nel contesto politico attuale in cui viene rievocata la sostituzione etnica, il tutto coperto da una buona coltre di ipocrisia della “fasciocaciottara” che con i silenzi e le mezze verità riaccende la polemica fascismo antifascismo. In questo 25 aprile condizionato dalla grave sofferenza economica, dalla guerra, la parola da rilanciare da un capo all’altro del Paese è ” Resistere, Resistere, Resistere” .

Resistere a questa destra, ai suoi valori culturali oscurantisti che vorrebbero riportare indietro le lancette della storia. Una giornata celebrativa che vede putroppo ancora oggi la sinistra attraversata da una grave crisi di identità, poco convinta delle scelte politiche, poco incisiva sui temi attuali, e che presenta tutti i suoi limiti in merito alla giustizia sociale, al salario minimo, al riscatto della dignità del lavoro, all’emergenza climatica, alla scelta bellicista. Non c’è alcun sussulto “rivoluzionario” che possa far palpitare il cuore degli Italiani se non un tiepido contrasto alla demofascistocrazia di governo. Le tante speranze di allora, l’impegno politico, gli ideali, la fiducia nei movimenti e nei partiti, rimangono solo una cartolina ingiallita dal tempo, una realtà offuscata dal deserto quotidiano dei valori, immersa nel silenzio assordante del qualunquismo, e dove nel vuoto della politica trova spazio sempre più la lotta per il potere.

Dott. Paolo Caruso

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