Postato in data 14 Maggio 2021 Da In Politica

15 MAGGIO SICILIA – FESTA DI UNA AUTONOMIA MAI NATA di Paolo Caruso

Il quindici maggio si celebra la festa dell’autonomia speciale siciliana, il settantacinquesimo anniversario da quel lontano 1946 in cui si concretizzò lo Statuto autonomistico e sul quale molti tra intellettuali, meridionalisti e politici riposero grandi speranze e insieme a molti siciliani intravidero la possibilità di realizzare un grande sogno per lo sviluppo dell’isola.

Più che una festa rappresenta solo la ricorrenza della mancata attuazione dello Statuto Autonomistico Siciliano. Del resto dello Statuto Autonomistico c’è poco da festeggiare se non in maniera retorica la storia, il patrimonio culturale, e le tradizioni, ma nulla più che possa essere vanto del parlamento più antico d’Europa, e dei politici che negli anni ne hanno calcato la scena.

Infatti l’inettitudine della classe politica siciliana si specchia su tutto, sui 75 anni di bugie, di mistificazioni, di malaffare e sul mancato sviluppo economico dell’isola; una eredità pesante per le generazioni future. In tempi di pandemia la crisi sanitaria e economica è emersa in tutta la sua drammaticità, venendo a rappresentare la cartina tornasole al connubio politica malaffare.

La manipolazione dei dati covid, che ha esposto i cittadini siciliani al propagarsi dei contagi, la dice lunga sulla superficialità e sulla scarsa attendibilità della politica, un atto cinico legato all’inadeguatezza della gestione emergenziale covid in Sicilia e sulle responsabilità che gravano sul governo regionale. Anche la campagna vaccinale in corso procede con notevole lentezza occupando in termini numerici le ultime posizioni tra tutte le regioni italiane. Un vero e proprio  spettacolo di inefficienza e disorganizzazione  che rende evidente quanta poco credibile sia l’organizzazione sanitaria in Sicilia.

Il senso di impotenza che si respira in questa isola meravigliosa è il frutto di una condotta politica asfittica, di un degrado morale, di un sistema di potere teso ad un clientelismo esasperante. In questo marasma della politica siciliana priva di idee trainanti, di contro si avverte l’assenza dello Stato, di un governo centrale che invece di svolgere un giusto ruolo di equilibrio per lo sviluppo socio economico dell’aree più depresse del Paese, indirizza ancora una volta ingenti risorse verso il settentrione d’Italia. Basterebbe guardare la realtà di questa terra, del suo abbandono totale e del suo stato di degrado, priva di infrastrutture con una rete stradale e ferroviaria estremamente fragile e vetusta, con una edilizia scolastica precaria e una rete ospedaliera deficitaria.

Questa del 15maggio2021 è la Sicilia dei nostri governanti, l’immagine scolorita di un isola bellissima, simbolo di una terra dimenticata da una politica  distante anni luce dai veri interessi dei cittadini, una casta arroccata all’interno del “Palazzo” a difesa dei tanti privilegi, una terra matrigna sfregiata nella sua anima dai continui flussi migratori di tanti giovani alla ricerca di un posto di lavoro.

Oggi c’è poco da festeggiare! Il sogno svanito di uno Statuto Autonomistico autentico modello di civiltà e di progresso socioeconomico che nessun politico, nessun figlio autorevole di questa terra si è mai preoccupato di far rispettare e di garantirne in pieno i veri valori costituenti. E l’informazione sempre più servile al potere perpetua il suo essere, e resta sorda e muta dinanzi l’incolmabile tragedia che investe sempre più la Sicilia.

Dott. Paolo Caruso

 

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