Postato in data 16 Maggio 2022 Da In Politica

15 MAGGIO 2022 LA WATERLOO DELLA POLITICA SICILIANA di Paolo Caruso

Il quindici maggio 2022 si celebra la festa dell’autonomia speciale siciliana, il settantaseiesimo anniversario da quel lontano 1946 in cui venne alla luce dopo aspre dispute con il governo centrale lo Statuto autonomistico e sul quale molti tra intellettuali, meridionalisti e politici riposero grandi speranze e insieme a molti siciliani intravidero la possibilità di realizzare un grande sogno per lo sviluppo dell’isola. Un sogno rimasto nei cassetti polverosi della storia prigioniero dell’inefficienza permanente della politica siciliana.

Una festa non festa in cui c’è assolutamente poco da festeggiare, una semplice ricorrenza rappresentativa della mancata attuazione dello Statuto Autonomistico Siciliano. Del resto la giornata celebrativa dello Statuto Autonomistico si limita in maniera retorica alla storia, al patrimonio culturale, e alle tradizioni, ma nulla più che possa essere vanto del parlamento più antico d’Europa, e dei politici che negli anni ne hanno calcato la scena.

Infatti l’incapacità colpevole della classe politica siciliana rispecchia l’excursus dei governi che si sono succeduti negli anni e che hanno costruito e consolidato il loro potere grazie ad un esasperante clientelismo, facendo spesso da sponda ai gruppi affaristico mafiosi, determinando per l’isola un costante e progressivo declino socio economico, una eredità pesante per le future generazioni. In tempi di pandemia la crisi economica è esplosa in tutta la sua drammaticità, facendo da cartina tornasole alla superficialità, alla scarsa attendibilità, e alla inadeguatezza della politica siciliana. Un vero e proprio spettacolo di inefficienza che rende evidente quanto poco credibili siano i partiti in Sicilia.

Il senso di impotenza che si respira in questa isola meravigliosa è il frutto di una condotta politica asfittica, di un degrado morale, di un sistema di potere teso esclusivamente a perpetuarsi. In questo marasma della politica siciliana priva di idee trainanti, di contro si avverte l’assenza del governo nazionale che invece di svolgere un giusto ruolo di equilibrio tra le diverse aree del Paese, indirizza ancora oggi ingenti risorse finanziarie verso la grande imprenditoria del settentrione d’Italia.

Basterebbe un sussulto di orgoglio e di onestà intellettuale da parte dei governanti siciliani per guardare in faccia e magari con altri occhi l’amara realtà che affligge da tanti e troppi anni questa terra, lo stato di abbandono di questa isola meravigliosa priva di infrastrutture con una rete stradale e ferroviaria estremamente fragile e vetusta, con una edilizia scolastica precaria e una rete sanitaria in perenne emergenza.. Questa del 15 maggio 2022 è la Sicilia dei nostri governanti, l’immagine scolorita di un isola bellissima, simbolo di una terra dimenticata da una politica fallimentare distante anni luce dai veri interessi della gente, una casta arroccata all’interno del “Palazzo” a difesa dei tanti privilegi, una terra matrigna sfregiata nella sua anima dai continui flussi migratori di tanti giovani alla ricerca di un posto di lavoro.

Oggi c’è poco da festeggiare ! Il sogno svanito di uno Statuto Autonomistico autentico modello di civiltà e di progresso socioeconomico che nessun politico, nessun figlio autorevole di questa terra si è mai preoccupato di far rispettare e di garantirne in pieno i veri valori costituenti. E la stessa informazione mediatica sempre più servile al potere perpetua i suoi silenzi, coltiva le sue omissioni dinanzi la tragedia economica che investe da tempo e oggi in maniera più pesante la Sicilia.

Dott. Paolo Caruso

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