Postato in data 2 Febbraio 2019 Da In Mostre

TORNA IL TEATRO DI RELAZIONE ALLA “BADIA” DI RAGUSA

Si è spesso detto che la realtà supera la fantasia: ma, spesso, tra queste due dimensioni opposte, se ne frappone una terza, che è quella del sogno.

E il sogno può, a sua volta, diventare incubo. Che cosa si nasconde nel passato di una giovane donna reso tristemente chiaro da un presente che appare senza speranza? E, soprattutto, che cosa riserva il futuro a questa creatura che irrompe in scena in una strana atmosfera a metà tra la realtà e l’incubo? Sono gli accattivanti ingredienti del prossimo appuntamento con il Teatro di relazione in programma alla Badia di corso Italia 103 a Ragusa sabato 9 febbraio. Lo spettacolo prenderà il via alle 21.

Saliranno sul palco Gisella Burderi e Salvo Nicita che proporranno “La strada all’altezza degli occhi”, atto unico di Donatella Diamanti con la regia di Salvo Giorgio e l’amichevole partecipazione di Federico Adamo. L’ingresso è 10 euro. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il 333.4183893. Le risposte ricercate dal pubblico sono dosate dall’abilità dell’autrice, che miscela tutti gli elementi con la giusta parsimonia e un’adeguata sagacia, permettendo, in tal modo, a chi assiste di scoprire gradualmente tutte le carte messe in tavola. Complice un’atmosfera onirica e un ambiente tetro e squallido, lo spettatore viene trasportato in un vero e proprio percorso emotivo che attraversa vari stadi, dall’angoscia al riso, dalla tristezza alla giocosità, dall’esitazione alla fermezza: il tutto in un linguaggio che sa essere quotidiano quanto poetico, con una sana spruzzata di ironia che attraversa ogni gesto e ogni parola e che contribuisce a dilatare ogni tappa di quel percorso.

Il gioco si complica quando a casa della donna – o, per dirla più correttamente, nella sua vita – fa la sua comparsa una strana figura di vagabondo della notte che assume, quasi suo malgrado, il ruolo di una peculiare pietra di paragone. In un classico gioco di specchi in cui ognuno dei due personaggi assume di volta in volta il ruolo della vittima o del carnefice, del poliziotto buono o di quello cattivo, le vite dei due personaggi si annodano in uno stretto intreccio; riflettendosi l’uno nell’altro entrambi vengono quasi costretti a svelarsi, ma ogni volta che sembrano prendere una decisione qualcosa li sospinge indietro.

La Redazione

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