Queste righe sono state tratte dalla poesia OCD (Ossessive Compulsive Disorder – Disturbo Ossessivo Compulsivo) scritta da Neil Hilborn, un giovane uomo con un grave disturbo ossessivo compulsivo; in questo testo descrive perfettamente l’invadenza della malattia all’interno della sua vita, delle sue relazioni ma descrive anche come sia riuscito a non arrendersi curandosi e “trasformando” il disturbo addirittura in una risorsa poetica, utile per descrivere il suo amore per una donna.
Ho voluto riportare un pezzo di questa poesia perché credo che nessuno rispetto a chi soffre può descrivere realmente il tormento di un’ossessione, di una mania, di una compulsione.
Cos’è il DOC? Il DOC (disturbo ossessivo-compulsivo) è uno dei disturbi d’ansia più frequenti (ne soffre circa il 3% della popolazione) ed è generalmente caratterizzato dalla presenza di ossessioni, ovvero pensieri o impulsi che si presentano ripetutamente nella mente, spiacevoli e intrusivi per chi li vive, e/o compulsioni, una serie di azioni mentali o di comportamenti ripetitivi (es. lavarsi le mani, controllare se la porta è chiusa, il gas spento…, riordinare…, un tot numero di volte) che vengono agiti per ridurre, anche se per poco tempo, la sofferenza.
Sicuramente la parola “ossessione” è per molti ricorrente e usata per descrivere pensieri preoccupanti e a volte tormentanti ma di reale preoccupazione, come una malattia, un esame importante, una condizione difficile o stressante.
Sono casi quindi in cui il pensiero non è intrusivo o irrazionale ma fondato e motivato. Si parla invece realmente di ossessione, in termini patologici, quando la preoccupazione prende il sopravvento e diventa per chi la vive indesiderata e sgradevole, proprio a causa della sua continua e martellante presenza nella mente.
Le differenze tra i “normali pensieri di preoccupazione” e le ossessioni patologiche sono, dunque, di ordine quantitativo e ricorsivo, infatti si presentano con una maggior frequenza, creando reazioni emozionali più intense e maggiore sofferenza, sono più difficilmente gestibili e durano a lungo.
In presenza di un disturbo ossessivo-compulsivo infatti i sintomi interferiscono pesantemente con la vita di tutti i giorni proprio perché persistono nel tempo, influendo negativamente sulla qualità della vita (relazionale, lavorativa, sociale).
Fra i trattamenti che sono risultati più efficaci per la cura del disturbo ossessivo-compulsivo vi sono il trattamento farmacologico integrato alla psicoterapia, soprattutto cognitivo-comportamentale.
Denebola Ammatuna