Postato in data 28 Settembre 2024 Da In Politica

NETANYAHU IL NUOVO HITLER DEL VENTUNESIMO SECOLO?

È la tesi affermativa di Erdogan. Il sultano turco accusa infatti la presidenza israeliana di volere attuare un vero e proprio genocidio contro la popolazione palestinese. Così come ottant’anni fa il Führer aveva decretato per Israele la pulizia etnica, oggi ci si ritrova in presenza degli stessi comportamenti da parte del Premier Netanyahu nei confronti dei palestinesi. L’attacco terroristico di Hamàs del 7 ottobre 2023 con tanti morti e mille ostaggi è stato proditorio ai danni di Israele e vigliacco. Hamàs, colpevole, è stato abbondantemente riprovato per la scellerata incursione su civili inermi.

Non convince tuttavia la vendetta a oltranza di Israele. La stessa di Lamec, “settanta volte sette”, infinita. Ma il loro sfogo assassino – mi chiedo – è l’annientamento di Hamàs o di tutto il Popolo Palestinese? Gaza ormai divenuta spettrale è simbolo del martirio, e rappresenta fedelmente il perpetrarsi della crudeltà israeliana. Non soddisfatto, Benjamin Netanyahu vuole stravincere e approfittare per ricostituire il Regno di Davide che fu “da mare a mare”, come ammiccano le due strisce azzurre sulla bandiera bianca di Israele, marcata con la stella di Davide.

Una guerra propiziata dal casus belli dell’attacco terroristico di Hamàs, a casuale difesa d’ Israele e valorizzata dall’opportunità, attesa e insperata, per ingrandirlo e ridisegnare i suoi confini. A che prezzo? Il Libano, già saturo di profughi siriani, ora costretto ad accogliere anche gli sfollati palestinesi dell’alta Galilea, nel sud del suo territorio viene martoriato dai bombardamenti israeliani con migliaia di morti e feriti tra i civili. All’assemblea delle Nazioni Unite si è assistito ad un altro discorso di propaganda di Netanyahu che ha ribadito di volere la pace e che comunque combatterà fino alla vittoria totale. Ha descritto inoltre l’Iran e il gruppo libanese di Hezbollah come fattori di destabilizzazione globale dell’area medio orientale e come una reale minaccia al suo Paese prospettando ulteriori azioni contro di loro, confermando quindi che gli attacchi sul Libano continueranno.

Nonostante le richieste da più parti espresse del cessate il fuoco almeno per 21 giorni, il Premier israeliano si è rifiutato di accettare tali proposte confortato sicuramente dai “compari” a stelle e strisce e dagli ignavi della UE. Hamàs col ” Partito di Dio”, Iran, e quanti mal sopportano la presenza di Israele in Medioriente, sono in feroce piede di guerra. E la tecnologia si fa costante tentazione a emularsi a vicenda. Non c’è “bomba intelligente” se dà la morte a tanti innocenti e prolunga all’infinito il conflitto con innumerevoli morti.

Dott. Paolo Caruso

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