Un altro anno consegnato alla storia è ancora retaggio di guerra in Ucraina e in Palestina. Le lobby delle armi e ” i tiranni ” hanno gettato la maschera. Non sono guerre di indipendenza ma eccidi di innocenti. Bombardati ospedali, scuole, e abitazioni civili. Un bagno di sangue che sta sporcando l’umanità intera e in particolare il mondo occidentale. L’Europa con i suoi ipocriti silenzi e la sua servile accondiscendenza ai dictat dell’ingombrante alleato a stelle e strisce non riesce a essere super partes nel favorire concreti negoziati di pace. Nel nuovo anno che sta per incominciare si attendono dal vecchio continente quelle tante risposte inevase nel corso del 2024. Un 2024 in cui la guerra in Palestina fa seguito a quella d’Ucraina. Un massacro di civili in Ucraina, un vero genocidio a Gaza, perpetrato da Israele, in risposta all’attacco proditorio di Hamàs del 7 ottobre 2023. Migliaia di morti, di feriti, una triste ecatombe di donne e bambini, con bombardamenti che non risparmiano neppure ospedali e abitazioni civili, e che ripropongono lo stesso spettacolo tragico presente in terra d’Ucraina. Il predominio di Israele sulla Palestina da sempre “un sogno da mare al fiume” acceca gli animi e accentua la bulimia di fagocitare tutto. E’ fatale che le guerre continuino mentre l’unica a vincere è la rassegnazione e la morte. L’industria bellica è la più fiorente e sempre più floridi sono i guadagni dei “signori della morte”. La fame dei Paesi del Terzo e Quarto mondo può ancora attendere anche se continua a gridare vendetta e le urla di dolore si perdono nella assoluta disattenzione dell’egoismo umano. I Paesi belligeranti non dialogano, nè sono disposti a farlo mentre la pace rimane una chimera. Il problema non risolto dei migranti che nonostante la propaganda della Meloni nel 2024 ha trovato effetto moltiplicatore negli sbarchi rappresenta un vero e proprio esodo, una responsabilità della politica e un offesa alle nostre coscienze. La globalizzazione di fine secolo doveva servire senza frontiere a liberalizzare i popoli sottomessi e respirare democrazia. Una mediocrità della politica UE che trova riscontro in questa destra di “casa nostra” con il trasferimento dei migranti in Albania, a costi particolarmente esosi. Un anno 2025 che eredita una economia fragile in una Italia sempre più bellicista che investe sulle armi, riducendo i finanziamenti alla sanità pubblica, non dando risposte adeguate alle necessità dei cittadini. Una sofferenza crescente tra la popolazione che vede avvicinarsi lo spettro della povertà, falciata com’ è da tasse, balzelli e da scelte scellerate. Anche l’Europa non naviga bene, infatti le ripercussioni economiche legate alla guerra Russo Ucraina, la crisi politica in Francia e nella stessa Germania, i rigurgiti nazionalistici sempre più pressanti in questi ultimi anni, rappresentano una grande incertezza di stabilità. Le prossime elezioni presidenziali in Germania faranno da cartina tornasole a quale modello di Europa si vuole advenire. Il mondo del resto è in pieno fermento con la Germania stanca della guerra infinita in Ucraina e dei suoi risvolti negativi economici, con Trump che scalpita per il prossimo insediamento alla Casa Bianca e il rientro alla guida degli States, e in Russia con un Putin che si presenta sempre più forte, uno zar con cui trattare per una ipoteca di pace. Al potere di tanti Stati sono tanti i dittatori guerrafondai ma la libertà in questo strano mondo ha un valore immenso e chi la conquista con fatica la difende a denti stretti mentre chi la eredita senza convinzione la consegna senza alcun rimpianto. In questo nuovo anno il fronte da combattere è in primis la stupidità della guerra rimettendo in evidenza più che mai le diseguaglianze sociali, aprendo il mondo a nuove esigenze di collaborazione tra i popoli, lasciando ai margini della storia le conflittualità che provocano sempre lutti e soffocano ogni speranza di Umanità.
Dott. Paolo Caruso