Postato in data 16 Agosto 2022 Da In Spettacoli

LA RESTAURAZIONE PAPPA E CICCIA DELLA POLITICA SICILIANA di Paolo Caruso

A 40 giorni dal 25 settembre, data in cui si svolgeranno le consultazioni elettorali nazionali e quelle regionali della Sicilia, sembra che nell’isola il tempo si sia fermato agli anni del berlusconismo o addirittura che il tempo sia trascorso invano.. Infatti il Caimano di Arcore mettendo a tacere i leader nazionali dei partiti della stessa coalizione di centrodestra ha nominato candidato a governatore della Sicilia il forzista Renato Schifani, suo fedelissimo, ex presidente del senato, uomo tanto chiacchierato per certe frequentazioni e in atto sotto processo per il caso Montante.

Il dictat inappellabile dell’inossidabile Silvio ha messo a tacere le polemiche e spento ambizioni come quella del suo proconsole in terra di Sicilia, Gianfranco Miccichè. Il “Cazzaro verde” e la fascio pesciaiola della Garbatella non pervenuti……. Così il Nuovo a venire non è altro che, come viene pubblicizzato, solo lavato con “perlana. Un cambio di passo verso il passato, voluto dal braccio destro del pluriprescritto di Arcore, Marcello Dell’Utri, condannato per mafia e vicino ad ambienti mafiosi. Al candidato governatore forzista di sicuro non farà mancare il suo appoggio quel Totò Cuffaro presidente della Nuova DC, anche lui condannato per concorso esterno alla mafia.

Un vero ritorno illuminante nella vita politica siciliana. Non importa che il centrodestra affronterà la consultazione elettorale siciliana con un candidato a governatore sotto processo in contrapposizione al magistrato e deputato europeo PD, Caterina Chinnici, figlia del Procuratore di Palermo morto nell’attentato mafioso di via Pipitone Federico. Uno scontro politico tra l’opacità di certa politica e il nuovo e trasparente che avanza. Ma come è risaputo la sicilianità del Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa ci tramanda le parole del giovane Tancredi ” Se si vuole che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.

A buon intenditore poche parole….. La Sicilia considerata laboratorio politico per le future scelte nazionali grazie ad una classe politica a dir poco indecente vive in uno stato di abbandono totale, nel più assoluto degrado, priva di infrastrutture con una rete stradale e ferroviaria estremamente fragile e vetusta, con una edilizia scolastica precaria e una rete ospedaliera deficitaria. Un’isola bellissima soffocata dal clientelismo più cinico e sfregiata nella sua anima dai continui flussi migratori di tanti giovani alla ricerca di un posto di lavoro.

Nessun figlio autorevole di questa terra, nessun politico anche di primo piano come il Presidente della Repubblica e l’ex Presidente del Senato ora candidato a Governatore, Renato Schifani, si è mai preoccupato del grave stato economico e di arretramento che attanaglia la Sicilia. Per le consultazioni nazionali…. “ancora non pervenuto”, i partiti piuttosto che dei programmi discutono e litigano sui candidati e sui collegi sicuri. Mi sa che tutto ciò depone male, e che la democrazia italiana con questi politici è messa proprio male.

Dott. Paolo Caruso

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