Lo scandalo del caro voli dagli scali siciliani verso quelli nazionali e viceversa dà il segno della gravità di quanto sia deficitario l’interesse per l’isola da parte della politica nazionale e di quella siciliana tendente piu ad accomodamenti e spesso a vane promesse che perdurano da tempo immemorabile. Il costo esoso dei biglietti aerei per i collegamenti tra la Sicilia e il continente rappresenta una vera vergogna, una limitazione agli spostamenti dei cittadini siciliani e non solo. È proprio di questi giorni la notizia che il governo regionale siciliano del presidente Schifani, vista l’impossibilità a realizzare quanto promesso nei mesi precedenti esauritosi come previsto con il rigetto delle compagnie aeree low cost, ha introdotto con risorse finanziarie regionali per circa un anno un bonus voli con l’abbattimento dei costi fino al 50%.
Tale provvedimento è focalizzato solo sui collegamenti aerei da e per l’isola verso Milano e Roma e consiste nella riduzione del 25% sul costo totale del biglietto previsto a beneficio dei passeggeri residenti in Sicilia. Inoltre viene concesso un ulteriore contributo pari al 25% per un totale del 50% ai residenti con disabilità superiore al 67% di invalidità, a studenti o residenti con basso reddito. Un provvedimento finanziario che sa di facciata dal sapore populista e di progetto rivolto alla prossima consultazione elettorale europea, e che va a intaccare le già scarse risorse di bilancio. Insomma pura “fuffa” che non risolve il problema e lascia la Sicilia, isola a vocazione turistica e di forte emigrazione, assoggettata ai ricatti di Ryanair e delle altre compagnie aeree low cost.
Resterà comunque la tagliola dell’algoritmo, quel sistema di calcolo perverso che fa sì che il prezzo di un volo aumenti ogni volta che lo stesso utente ne consulti la disponibilità e il prezzo, o in coincidenza di festività, delle ferie estive, dei fine settimana, in occasione di eventi (concorsi, fiere, spettacoli, ecc.), o di calamità. Una pratica commerciale scorretta che rappresenta una vera e propria speculazione operata dalle compagnie aeree low cost alle quali si associa in maniera ignobile ITA, la compagnia a partecipazione pubblica. La Sicilia condizionata da una bassa crescita socioeconomica, da un continuo flusso migratorio, e da una politica totalmente assente dai reali bisogni della gente, paga lo scotto della sua marginalità geografica anche e soprattutto per la mancanza di collegamenti veloci, (alta velocità ferroviaria, strade e autostrade ecc..), una piaga sempre aperta, incancrenitasi nel corso degli anni.
Ai viaggiatori siciliani, penalizzati dal caro voli rispetto al resto d’Italia sicuramente non potrà che suscitare rabbia l’ennesimo pannolino caldo adottato dalla politica siciliana, politica che non risolve i problemi del trasporto aereo e lascia fuori dalla griglia dei beneficiari tutti coloro che per lavoro e studio pur essendo siciliani risultano residenti fuori dall’isola. Questa è la vergogna di una classe politica inetta che negli anni ha tralasciato i veri interessi dei siciliani, trascurando l’ammodernamento della viabilità stradale e ferroviaria, privando della necessaria attenzione il trasporto aereo con le sue ricadute economiche. Oggi che il caro voli in specie in prossimità delle festività natalizie diventa un vero problema sociale per i siciliani e ancor di più si accende la protesta dei cittadini si riaffacciano le vecchie esternazioni dei politici che ipocritamente con vaghe e spesso vane promesse cercano di riprendersi la scena.
Dott. Paolo Caruso