Postato in data 26 Novembre 2019 Da In Soldi

IL PREZZO DI ESSERE SICILIANI

Da sempre i voli da e per la Sicilia oltre ad essere gestiti da un numero limitato di compagnie che approfittando di questa condizione favorevole dettano legge sui prezzi e sugli aeroporti di atterraggio, rappresentando un grave handicap per i collegamenti tra l’isola e il resto del paese.

Le compagnie alzano i prezzi dei voli a livello stagionale (mesi estivi), festività principali (natalizie e pasquali), giorni particolari riconducibili a concorsi (vedi prezzo del 18 novembre sulla tratta Palermo Roma andata e ritorno, al “modico” prezzo di 310 euro con Alitalia, compagnia di bandiera tenuta in vita dai finanziamenti pubblici o con un prezzo quasi analogo con Ryanair), mostre, fiere ecc…

Il tutto con un aggravio economico da parte dei viaggiatori siciliani e non (emigrati, turisti, studenti siciliani di ritorno ecc..), e un ulteriore danno per la crescita della stessa Sicilia; Sicilia che paga lo scotto oltre che per la sua marginalità geografica, anche per la mancanza di autostrade e di una rete ferroviaria moderna ad alta velocità.

Questa è la vergogna di una classe politica inetta che negli anni ha tralasciato gli interessi dei siciliani trascurando anche quelli della viabilità e del trasporto aereo. Ora che si sono accesi i riflettori sul caro voli, ecco riaffacciarsi le vecchie esternazioni dei politici siciliani che come al solito con vane e vaghe promesse cercano di riprendersi la scena.

Paolo Caruso

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