Si intestano una vittoria per la pace, coloro che hanno distrutto Gaza e il suo popolo. Trump dichiarato “nuovo Gandhi”. Una bestemmia, che fa rivoltare le ceneri del grande filantropo. Hanno distrutto palazzi, case, anche le pur misere abitazioni, di gente che null’altro aveva, e che ora ritorna nella sua città ma senza un luogo dove dimorare. E ora si intestano il trionfo della pace. Quale pace, senza giustizia! Perché Trump non ha fermato in tempo il braccio criminale di Netanyahu? Perché lo ha incoraggiato in questa opera di distruzione chiudendo gli occhi di fronte al genocidio, con l’ idea di far sorgere un resort intestato a lui, e togliendo ai Palestinesi la loro Terra, la “Striscia di Gaza”? Perché….. perché… tanti sono i perché che affollano le menti e attendono risposte dai potenti del mondo. E la pavida Europa in questi anni dov’è stata? Assente su tutto il campo, impegnata a sostenere Israele. Chi ridarà le case ai Palestinesi, colpevoli di essere nati in quella terra disgraziata. Sulla loro coscienza oltre sessantamila, di cui ventimila bambini, i morti, per vendicare il 7 ottobre 2023. Non c’è vittoria ma dolore. Lo stesso Papa Leone ha gridato che “non c’è vittoria, ma ci sia Perdono!”. Senza di questo non si andrà lontano e il terrorismo da entrambi le parti riprenderà vigore. Nessuna festa dunque, finché si continuerà a gridare vendetta. Giorno di riflessione, di pentimento e di perdono dunque, domani, alle firme in Egitto, senza invocare allori o far strillare trombe di vittoria. Se ne facciano una ragione i fans di Trump compresa la nostra Giorgia e il suo infedele alleato Salvini.
Dott. Paolo Caruso