Postato in data 16 Maggio 2025 Da In Politica

Il GRANDE BLUFF di Paolo Caruso

Si sta forse ancora bleffando? Non c’è più tempo ormai …. Atteso invano, Putin ieri al vertice a Istanbul con Zelensky non si presentò. Trump ne approfittò per una perfomance tutta personale. Latitante anch’egli. “Senza di me non potete fare nulla”. Fu il suo mantra. E il Mondo? Sospeso alle voglie bulimiche di due dittatori. Ciascuno a suo modo. È il nuovo stile di società che si prospetta. Anche nelle tifoserie italiane, con i favorevoli al sostegno incondizionato all’ Ucraina e con coloro che ne chiedono un disarmo totale, fino a concessioni estreme “all’orso russo”. Ci sono anche i neutrali, che sperano che il tutto si concluda al più presto con una pace giusta e duratura. Del resto i morti non sono inventati, e la distruzione giornaliera ad opera dei cannoneggiamenti russi è costante e senza pietà. Vittime anche donne e bambini.

Così come a Gaza i massacri non si arrestano e il mondo resta basito. E sullo sfondo la minaccia nucleare del dottore Stranamore. Papa Leone prova, sulla scia di Papa Francesco, a chiedere disarmo e una tregua disarmata. Il bluff di ieri pare però lasciare poco spazio alla speranza, ne è la prova che Putin vuole la vittoria sul campo. Incurante dei morti anche tra i suoi soldati, o tra quelli che ha assoldato da Paesi terzi. Zelensky d’altronde non vuole arrendersi all’evidenza di aver perso la guerra, e con questa la Crimea e i territori russofoni del Donbass, cercando, costi quel che costi, la possibilità remota di ripristinare i precedenti confini.

La pace allora pare sempre più una chimera. L’ Europa sempre più isolata dal contesto delle trattative mostra i suoi limiti, con i cosiddetti “volenterosi” alle prese con incontri sterili e proposte che a questo punto lasciano il tempo che trovano. Ma quale percorso seguire e cosa fare, non è ancora chiaro a nessuno, perché tutto dipende da ” i Due dell’ ave Maria”, uno che nella Chiesa di San Basilio, al Cremlino, si fa ritrarre da cristiano fervente, mentre accende la candela e si segna anche con la croce, e l’altro, il Tycoon americano, altrettanto fervente che si fa riprendere mentre recita insieme ai suoi peones le preghiere di inizio giornata nella sala ovale.

Entrambi incuranti della scia di morti, civili e militari, che ogni giorno bagna con il sangue le terre d’ Ucraina. Le loro preghiere sembrano pura ipocrisia o al più, a essere cristiani, richieste di perdono per i crimini commessi. Per quelli in atto ci vorrà solo da parte dei due l’ impegno assoluto per un cessate il fuoco e una seria proposta di pace, infatti continuare la guerra non porterà da nessuna parte e sarà sempre una sconfitta per l’ intera umanità.

Dott. Paolo Caruso

Relativo a