Postato in data 6 Giugno 2018 Da In News

I VIGILI DEL FUOCO DELLA PROVINCIA DI RAGUSA

Bisogna sapere che a Ragusa il corpo dei Vigili del Fuoco, fu istituito nel lontano 1935 ad opera dei dipendenti comunali, brigadieri Brugaletta e Vitale e il maresciallo Sgarioto, già Vigili Urbani, e inquadrati nel neonato corpo.

Per tutti la stessa uniforme di colore nero ed un unico Comandante: il Colonnello Domenico Ziino. Oggi, presso la sede del Comando Provinciale di Ragusa, ho il piacere di fare una chiacchierata con il funzionario di turno Giorgio Di Martino, tra l’altro anche collega della comunicazione, il quale mi introduce sapientemente nel mondo delle relazioni di aiuto.

Giorgio Dimartino

Un vigile del fuoco in relazione di aiuto verso il prossimo quanto è uomo e quanto è eroe.

Prima di tutto il vigile è un uomo che può diventare eroe perché trova il coraggio della paura, attraverso la formazione e l’addestramento fisico e psichico quotidiano. Infatti nell’immaginario collettivo il vigile del fuoco è quel personaggio che attiva il soccorso a prescindere dalle specifiche condizioni del richiedente.

Nell’azione di soccorso il vigile del fuoco rischia spesso la propria vita per il prossimo, a prescindere dalla razza, dalla religione o da una diversa cultura.

A sua volta non si diventa vigili del fuoco solo perché il destino ti portato a questo lavoro, ma per una scelta di vita che ti propone come unico obiettivo l’intervento materiale o morale in favore di singole persone, famiglie, popolazioni e quant’altro.

In altre parole, noi siamo gli eterni innamorati delle particolari condizioni di pericolo, di disagio e dei bisogni della società.

Le donne che ruolo svolgono nella vostra struttura nazionale?

Le donne svolgono azioni operative come tutti gli altri, anche se per loro natura rendono meglio nei servizi ammnistrativi o similari. A Ragusa per il momento non ci sono donne nei nostri reparti anche se contiamo di averle in tempi brevi.

L’organico di Ragusa di quante unità si compone?  

Il nostro organico provinciale- sottolinea Giorgio Di Martino- è composto da duecentocinquanta unità operative, quattro funzionari (Ing. Giovanni Bellomia, vice comandante; ing. Biagio Iacono; ing. Giovanni Di Stefano;), un comandante (Ing.Aldo Comella) e venti amministrativi.

Le unità operative sono distribuite in squadre di cinque persone: due squadre operative più un terza di supporto alla sede centrale di Ragusa, cinque a Vittoria, cinque a Modica e dieci persone fisse presso lo scalo aereo “Pio La Torre” di Comiso, con quattro mezzi antincendio.

I funzionari si occupano di organizzare in maniera ottimale tutte le operazioni inerenti alla vita della caserma, delle squadre, della sala operativa, dell’efficienza della comunicazioni, ecc. Altre mansioni, non meno importanti, sono la cura del parco macchine, la organizzazione delle squadre nel loro alternarsi, gli aspetti burocratici legati all’economia della sede, la formazione continua, ecc, Tutto l’apparato, non visibile dall’esterno, si muove in modo dinamico e sinergico, compresa la rotazione quotidiana dei funzionari, tutto questo risulta efficace visto il risultato finale del nostro lavoro.

Rispetto alle tipologie delle richieste, come riuscite ad essere sempre attivi e presenti in tutte le occasioni?

“La nostra organizzazione- continua Di Martino-  è ampiamente collaudata e guidata da norme comportamentali che ci permettono di svolgere tutte le attività, in maniera direi quasi sincronizzata. Infatti attraverso il 112 o N.U.E. (Numero Unico di Emergenza) situato presso il Cannizzaro di Catania, al momento della chiamata si attivano contemporaneamente le centrali del 113, 118 e 115, che intervengono operativamente a seconda della tipologia di richiesta d’intervento; tanto più la richiesta è precisa, tanto meglio risulta essere la scelta operativa.

In tutto questo vi è anche la presenza di squadre formati da volontari, che entrano in azione su nostra richiesta, e svolgono un ruolo complementare alle nostre azioni. In altre parole- conclude Di Martino- nell’approccio ad un importante intervento, mentre i vigili del fuoco specializzati, affrontano il problema con delle scelte mirate e poco invasive, i volontari svolgono, attività di controllo e di mantenimento marginale all’operazione.

Bisogna dire peraltro che la componente del volontariato è importantissima nel campo della Protezione Civile che spesso contribuisce nella felice soluzione di specifiche problematiche.

Quali sono i consigli che si sente di dare alla comunità ragusana ed in particolari ai nostri lettori.

Sicuramente la prevenzione è la migliore strategia per evitare danni peggiori. Per esempio la cura da parte delle istituzioni e dei privati cittadini, dei tagliafuoco nelle colture a campo aperto, la pulizia dei canneti, la pulizia dei terreni e dei giardini, ecc. La manutenzione di apparecchiature ed impianti elettrici delle proprie abitazioni, la cura dei propri autoveicoli, la concentrazione delle proprie azioni quotidiane, ecc. sono i primi esempi di prevenzione senza la quale non esiste nessun rimedio alle drastiche conseguenze.

 

Giuseppe Suffanti

 

 

 

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