Uguaglianza di opportunità per tutti
Il teatro don Bosco pieno di gente per ascoltare le opinioni e le proposte dei vari relatori collegati alla lista del candidato a sindaco di Ragusa Giorgio Massari. Molti sono rimasti in piedi ma ne valeva la pena seguire i pensieri, le idee, i progetti e i programmi presentati da Gianna Rita Antoci, Giovanni Brafa, Francesco Brugaletta, Hala Bruno, Nino Cavallo, Aurelio Guccione, Domenico Leggio, Salvatore Parrino, Paolo Ravalli, Salvatore Criscione, Nuccio Di Stefano, Francesco Failla, Carlo Moltisanti e alcuni ragazzi dell’Anfass del Percorso Progetto Indipendenza che hanno posto delle domande interessanti per la qualità della vita della nostra città.
Gli interventi regolati dal conduttore Emanuele Occhipinti sono stati commentati e valorizzati dal prof. Renato D’Amico dell’Università di Catania. Le conclusioni sono state affidate a Giorgio Massari che con forza e sapienza ha declinato il suo progetto di cambiamento per una città che merita molto di più di quanto ha avuto fino ad oggi.
In particolare Massari inizialmente si è riferito a un “detto” dei contadini del Chapas: Siamo lenti perché siamo Rivoluzionari – perché la rivoluzione non è un gioco pirotecnico di mirabolanti e velocissime proposte, ma la rivoluzione sarà quella di pensare e progettare la città attorno agli ultimi e progredire insieme. Vogliamo uscire dall’ipocrisia di una Democrazia Apparente, Formale – ha detto Massari-quella democrazia che non ha rallentato le disuguaglianze anzi le ha acuite.
Nel prosieguo del suo discorso Massari ha sottolineato come la crescita della disuguaglianza e l’impoverimento progressivo della classe media covano, dentro le nostre società , dinamiche con effetti terribili e ignoti.
Con le parole di Papa Francesco nella Evangeli gaudium in cui si legge – “Si accusano della violenza i poveri e le popolazioni, più povere, ma , senza UGUAGLIANZA di OPPORTUNITA’, le diverse forme di aggressione troveranno un terreno fertile che prima o poi porterà l’esplosione” – Giorgio Massari tratteggia idealmente lo scenario di una Ragusa che vorrebbe.
La famiglia al primo posto, l’emergenza educativa, investimenti sul sociale, la disponibilità del patrimonio immobiliare pubblico a favore degli “ultimi”, l’attenzione alle varietà delle associazioni che operano come una risorsa che va valorizzata e sostenuta, il sostegno allo sviluppo organizzativo del settore dei servizi sociali per realizzare propositi ed intuizioni già presenti , come il data base sui poveri,ecc.
Infine Massari conclude con un messaggio di auspicio al cambiamento per la città di Ragusa , sottolineando che: La speranza ha due bellissimi figli : lo sdegno per la realtà delle cose il secondo è il coraggio per cambiarle. Noi abbiamo l’uno e l’altro per questo siamo uomini e donne di speranza.
Giuseppe Suffanti