Postato in data 14 Aprile 2025 Da In Politica

GUERRA E GENOCIDIO TRA L’INDIFFERENZA GENERALE DELLA POLITICA di Paolo Caruso

I media internazionali impegnati a descrivere quotidianamente le incongruenze di Trump e le sue malefatte finanziarie, i dazi, il gioco delle borse, oltre che a interessarsi della guerra d’Ucraina che da tre anni si combatte con enormi perdite umane provocando distruzione e sofferenze tra la popolazione civile, infiammano i diversi stati d’animo e il dibattito tra pensieri contrapposti. Scarso rilievo viene dato al genocidio che da oltre un anno si commette nella Striscia di Gaza occupata dall’esercito israeliano. Il mondo sembra voltarsi da un’altra parte mentre il brutale assalto di Israele contro la popolazione palestinese a Gaza ha ucciso e continua a uccidere migliaia di persone, annientando intere famiglie tra cui donne e bambini, e lasciando solo macerie su macerie.

Ospedali e interi quartieri vengono rasi al suolo, mentre continua la deportazione di quasi due milioni di palestinesi causando una catastrofe umanitaria. Dal 7 ottobre 2023 giorno in cui si è assistito al terrore provocato da Hamas con il sequestro e l’uccisione di tanti giovani israeliani, Netanyahu ha dato sfogo alla sua azione criminale con bombardamenti incessanti causando morte e distruzione senza precedenti. In più di un anno Israele ha commesso atti vietati dalla Convenzione internazionale sul genocidio con l’intento di annientare la popolazione palestinese di Gaza. Gli Stati Uniti, principali alleati di Netanyahu, hanno da sempre dato pieno appoggio a Israele sia con forniture di armi che con veti di condanna a livello internazionale. Con l’avvento di Trump la situazione non è cambiata, non tiene neppure la flebile tregua e sono ripresi i bombardamenti e le rappresaglie.

L’immagine di Gaza city trasformata da Trump nella riviera del Medio Oriente e la cacciata dei Palestinesi ha fatto rabbrividire parte dell’opinione pubblica internazionale, sensibilizzando sempre più le coscienze, rappresentando un vero e proprio sberleffo alle tante sofferenze degli abitanti del luogo. Si vanno moltiplicando in Europa comunque le manifestazioni pro Palestina, dissentendo dall’operato criminale del Premier Netanyahu, dando voce anche alle contestazioni che si susseguono a Gerusalemme da parte degli stessi israeliani. Anche in Italia si svolgono cortei di protesta per dire “NO” alla guerra in Palestina, e “NO” al genocidio attuato dal criminale Netanyahu. “Si” ai negoziati e alla tregua. Pace in Ucraina e a Gaza. Di fronte alle manifestazioni di piazza pro Palestina e per la pace in Ucraina, funestate spesso come a Milano da scontri con le forze dell’ordine, i partiti di governo e certa stampa fanno orecchio da mercante, negano volutamente l’evidenza di questa destra meloniana che tende sempre più a soffocare e penalizzare qualsiasi dissenso approvando frettolosamente il cosiddetto decreto sicurezza.

La scena internazionale è dominata da comportamenti pavidi e interessati al commercio delle armi. Gli States e alcuni Paesi europei tra cui l’Italia, superando qualsiasi etica propagandata ipocritamente, continuano a fare affari con questi paesi. Un fiume di denaro e di armi scorre verso Israele e va a rafforzare l’azione bellicista e la crudeltà dei figli della “Stella di David”.

Dott. Paolo Caruso

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