Postato in data 31 Maggio 2025 Da In Eventi

GAZA, TRA SILENZI E TANTA IPOCRISIA

Mentre a Roma si dibatte del massacro palestinese, Gaza la “Sagunto” della Palestina viene espugnata con efferatezza da parte dell’ esercito del governo Netanyahu. Uno sterminio è in corso da seicento giorni, e in parlamento invece di agire concretamente ci si perde in inutili discussioni. Il governo italiano balbetta e non prende alcun provvedimento di peso che possa incidere sulle sorti di questo genocidio, quale il blocco degli armamenti a Israele, il ritiro dell’ ambasciatore e l’ essere promotore di una conferenza Ue sulla Palestina. Solo quisquilie, mezze verità e qualche sorriso del Ministro Tajani, poi solo parole, parole, soltanto parole…. Un dibattito acceso addirittura infiamma la politica sulle manifestazioni pro Palestina. Assenti i partiti di governo, l’ opposizione si presenta divisa, con una manifestazione a Milano il 6 giugno organizzata dal duo “Gianni e Pinotto” della politica italiana, il Matteo di Rignano sull’Arno e il compare dei Parioli, e con un corteo il giorno successivo a Roma in cui sfileranno PD, 5 Stelle e AVS. Intanto il governo Netanyahu continua la sua pulizia etnica bombardando oscenamente donne e bambini accampati a Gaza. Vuole distruggere Hamas peggiorando la posizione degli ostaggi, e sparando nel mucchio dimentica che “Chi semina vento raccoglie tempesta”. Allora quale futuro prepara al suo popolo Benjamin Netanyahu? Egli stesso è il primo nemico del suo popolo. Non è antisemitismo il rifiuto del suo comportamento crudele e insensibile ai poveri cui vieta anche il minimo cibo per la sopravvivenza. Cinquecento camion di derrate alimentari sono bloccati alle frontiere, inibiti di entrare a Gaza. È questa purtroppo la notizia che, se è vera, non può non apparire volontà di genocidio da parte della dirigenza di Israele. Bibì Netanyahu si ricordi di Auschwitz e dei sei milioni di ebrei morti, e non ripeta sugli altri quanto ha subito in una storia di cui l’umanità non può andare fiera. Di contro l’ Europa e l’ Italia non si voltino dall’altra parte della storia come avvenuto in passato ma alle chiacchiere facciano seguire azioni decise e concrete che portino alla tregua e al ripristino dei diritti umanitari a Gaza, in attesa al più presto di una conferenza internazionale che ponga fine alla guerra in questi martoriati territori.

Dott. Paolo Caruso

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