Postato in data 19 Febbraio 2025 Da In Politica

EUROPA, MA QUALE EUROPA…….

A tre anni dall’invasione russa in Ucraina, oggi sembra che, con l’avvento del ciclonico Presidente Ronald Trump, il dialogo con il Capo del Cremlino, Vladimir Putin, abbia preso una strada percorribile. Nel lungo confronto telefonico tra i due Presidenti in primo piano infatti ci sarebbero state le prospettive di risoluzione del conflitto armato in corso in Ucraina. Trump si è espresso a favore di una rapida cessazione delle ostilità e di una soluzione pacifica, concordando con Putin sulla necessità di una soluzione duratura e l’immediato avvio di negoziati di pace. Con gli incontri informali di oggi a Riad, in Arabia Saudita, le delegazioni russe e statunitensi si avviano ad aprire una nuova pagina sulla guerra d’Ucraina. Anni e anni di tensioni, di crescenti provocazioni, e la Nato sempre più pressante ai confini di quello che fu parte dell’ impero sovietico, insieme alle mire espansionistiche di Putin, portarono il 24 febbraio 2022 le forze armate russe a superare i confini e a invadere l’Ucraina, occupando le regioni russofone del Donbass. Nessuna mediazione dell’Europa, e la mancanza di un progetto negoziale, hanno condizionato questi lunghi anni di guerra, anzi l’oltranzismo bellicista della Ue ne ha prolungato i tempi intensificandone indirettamente le distruzioni, le violenze, con milioni di morti di entrambi i fronti. Le sanzioni economiche adottate nei confronti della Russia si sono rivelate solo un boomerang per l’Europa, avendo contribuito con il mancato approvvigionamento del gas russo a buon mercato ad aumentare l’inflazione, la disoccupazione, e il progressivo impoverimento delle popolazioni. Nonostante le sanzioni dei Paesi occidentali l’economia russa ha continuato a mantenersi stabile avendo incrementato le esportazioni verso altri Paesi, aprendosi a nuovi mercati. E l’ Europa oggi resta basita dinanzi al ciclone Trump col suo “Ghe pens mi”, di berlusconiana memoria. L’Europa “convitato di pietra”, è esclusa fin da adesso insieme all’Ucraina dai negoziati bilaterali, restando solo i due “imperatori” gli unici attori. Dinanzi la prospettiva del ruolo marginale della Ue al tavolo dei negoziati si erge un coro unanime di indignazione da parte dei Paesi dell’Unione, ma anche si levano molte perplessità e molti malumori per l’esclusione di buona parte di essi dalla riunione di Parigi . Infatti solo una decina di leader insieme a quello della Gran Bretagna sono stati chiamati a raccolta da Macron a Parigi. Leader che presentatisi in ordine sparso e divisi su tutto hanno ancora una volta fallito le aspettative. Non è costata forse anche a noi europei, grazie alla dabbenaggine bellicista, dissanguarci economicamente in questa folle guerra di aggressione giocata tra i due imperialismi? Trump, quale “dominus”, si sente dominatore del mondo. Decide e dichiara di poterlo fare autonomamente alla faccia del vecchio continente. Questo assolutismo in Europa è finito da tempo, e di sicuro non va risuscitato né da Putin né da Trump. Europa svegliati! Così facendo, la guerra l’hai persa tu, perché non conti e non vali, per decisioni che riguardano anche il tuo futuro. Accondiscendere come vuole Trump e chinarsi incondizionatamente “all’Orso russo” vale legittimare la logica feudale del più forte, calpestando il diritto dei Popoli, il fondamento della democrazia e della libertà. Non saranno le minacce dei dazi di Trump o la durissima presa di posizione della Zacharova, portavoce del Ministro degli esteri russo, al discorso più o meno discutibile del Presidente della Repubblica italiana, a volere intimorire l’Europa. Solo una Europa unita, con la schiena dritta, e ben salda nei suoi valori, non potrà infatti che essere fondamentale negli equilibri politici internazionali e determinante nella costruzione di una pace giusta e duratura. Altrimenti, la sua debolezza e pavidità rappresenteranno la pietra tombale di questa Europa “assonnata” da tempo e dipendente dagli USA. La storia ha condannato Putin e ora anche Trump per le deportazioni disumane, ma anche l’Europa non sarà esclusa. Attenta Europa! Nella conferenza di Monaco le parole del vicepresidente americano, Vance, sono state abbastanza chiare lasciando trasparire destini diversi e distinti tra USA e Europa. Un discorso teso a destabilizzare la Ue con un “assist” a favore dei Partiti nazionalisti della estrema destra europea. Non più un alleato ma quasi un nemico. Anche la nostra “Caciottara” unica nell’andare a baciare la pantofala del nuovo “Sultano” statunitense, sperando di ottenerne favori speciali, pare, abbia capito l’errore e stia rientrando nell’alveo europeo. Occhio comunque alla sua condotta ambigua. A buon intenditore poche parole…… Dott. Paolo Caruso

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