Postato in data 25 Agosto 2023 Da In Società

DICICIOTTO MESI DI GUERRA IN UCRAINA

Dal 24 agosto 2023 sono trascorsi diciotto mesi di guerra in Ucraina senza alcuna via d’uscita e senza uno spiraglio di luce che possa portare ad un cessate il fuoco e ad una trattativa di pace. Nessuno dei due contendenti vuol piegare il capo ma entrambi aspirano a portare a casa un bottino da ostentare ai loro popoli, nessuno può mostrare di aver perso meno che mai il nuovo Zar di Russia. Da quel ventiquattro febbraio 2022 tutto tace, la stessa diplomazia internazionale sembra presa da una paralisi interna, non in grado di esprimere dissenso o un solo bisbiglio di pace, mentre la guerra si fa sempre più cruenta in un crescendo di morte e distruzione.

Si ode solo il cannone e le bocche di fuoco accentuano la tragedia dell’inutile spreco in vite umane, più di cinquecentomila morti da ambo le parti. Tanti civili e bambini ucraini ma anche giovanissimi quanti ignari soldati russi, inesperti, avviati al macello, hanno insanguinato in questi mesi i territorii di guerra. I sogni del 1989 con Gorbaciov e la fine della guerra fredda, la caduta del muro di Berlino, si sono infranti in questo nuovo millennio con le mire egemoniche dei due imperialismi, uno Zar anacronistico e un presidente americano guerrafondaio. Il sogno presto si è rivelato un incubo. L’attentato alle torri gemelle, le vendicative repressioni americane in Iraq, in Afghanistan, in Iran e in tanti altri Paesi del mondo intolleranti alle “democrazie occidentali”, e poi, nel primo decennio del secolo, la guerra dei Russi in Cecenia e in Georgia derubricata miopicamente dall’occidente come fatto interno della nazione russa, rapprentano avvenimenti riconducibili comunque alle voglie rapaci delle due superpotenze.

Ora che il cosiddetto “Orso” mostra le sue mire egemoniche su quelle che riteneva Nazioni costituenti l’impero zarista, l’occidente al seguito dell’imperialismo a stelle e strisce intraprende ipocritamente una guerra per conto terzi. Quanti morti ancora e altra distruzione, per soddisfare l’orgoglio famelico dei due veri contendenti? Del resto non una parola concreta di pace è stata spesa dalla comunità internazionale ne cosa ancora più grave dalla Ue, mentre in terra d’Ucraina i giorni e i mesi trascorrono invano sotto un crescente “messaggio” di fuoco e dove odio, vita e morte si trovano a dovere coesistere scontrandosi nella quotidianità della guerra. I dissidenti vengono messi a tacere con una severa repressione di tipo stalinista, e come si immaginava sarebbe accaduto, lo stesso comandante della Wagner che aveva osato marciare contro Mosca iè stato silurato dalla contraerea russa mentre con altre nove persone volava dai cieli di Mosca a San Pietroburgo.

Tutti morti! Morti che si aggiungono a quelle di tanti giornalisti e dissidenti che hanno avuto il coraggio di opporsi a Putin e a questa assurda guerra di conquista. Una guerra insensata, intrisa di nazionalismo e imperialismo che dal 2014 provoca la destabilizzazione della regione con le due superpotenze USA e Russia che si affrontano in maniera più o meno subdola nel perverso gioco del Risiko. Cui prodest? (a chi giova tutto questo?), principalmente all’economia Statunitense, che con l’indebolimento di quella europea ne trae grandi vantaggi.. A nessuno proprio sembrano interessare i 500.000 militari morti, una intera generazione di vite cancellate, spazzate via sui due fronti di guerra; del resto come diceva Gino Strada “la guerra la vogliono i potenti e i ricchi, mentre a pagare sono sempre i figli del popolo”.

Dott. Paolo Caruso

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