La storia racconta di re, imperatori, ras, presidenti, ecc. tutti personaggi che hanno vissuto in precisi contesti caratterizzati da culture ed eventi importanti, tali da essere ricordati per le loro azioni e le loro scelte.
Governare non è mai stato facile però: il progresso, lo sviluppo e la ricchezza di un popolo sono sempre legati alla lungimiranza, alla saggezza e alla capacità di chi lo guida. Ovviamente è vero anche il contrario.
Detto questo e senza dilungarmi in una lunga cronologia di nomi, mi vengono in mente personaggi della nostra giovane repubblica, come Alcide De Gasperi, Giorgio La Pira, Aldo Moro, Pietro Nenni, Giulio Andreotti, Nilde Iotti, Giorgio Almirante, Enrico Berlinguer, ecc., i quali non avrebbero lontanamente immaginato un’Italia governata da personaggi come l’On. Cicciolina o il simpatico On. Razzi, ecc. che, catapultati in una dimensione politica particolare, vivono tranquillamente alle spalle degli italiani, dopo aver svolto per un certo periodo un ruolo parlamentare, assicurandosi però un signor reddito a vita senza aver faticato tanto per guadagnarselo.
Qui vale la pena riflettere sui disastri causati da governanti inadatti, poco inclini al bene comune, i quali hanno permesso che milioni di cittadini, dopo anni e anni di lavoro, percepiscano un reddito minimo o da sopravvivenza rispetto a chi, nel giro di qualche mese di attività politica o qualche anno, ha maturato il diritto (mai abrogato) di ricevere un vitalizio, sine die, senza avere contribuito per un centesimo alla casse comuni dello Stato, INPS per intenderci.
Parliamo di pensionati che ancora percepiscono qualche obolo, ma che ne sarà di quei cittadini che non possono più raggiungere l’età pensionabile o che hanno perso il posto di lavoro?
Questi “governanti” e professionisti prestati alla politica si sono mai chiesti che succede in una famiglia quando si perde il lavoro? Mi chiedo quanti sono stati e quanti sono i Cicciolina e i Razzi che hanno governato e governano il nostro paese!
A questi pseudo politici capiterà un giorno di fare il consuntivo della loro attività governativa? Nei loro cuori ci sarà spazio al pentimento o alla vergogna?
Escludo la Sicilia, perché trattasi di un capitolo a parte. Ai nostri giorni ci lecchiamo ancora le ferite provocate dagli ex, e continuiamo a chiederci come è stato possibile che la nostra democrazia abbia prodotto stati di macro ingiustizia nella perfetta legalità.
Forse troppa “democrazia” usata male o la nostra democrazia è tutta un’illusione? E si! Il nostro paese è libero da ogni condizionamento, liberi di rispettare le regole, liberi di esprime opinioni, liberi di fare qualcosa che non piace a nessuno, liberi di offendere persino il Capo dello Stato.
Oggi in Italia succede anche questo! Forse perché non si hanno molte cose da dire, e quindi servono azioni eclatanti per rimettersi in primo piano (e in questo i mass media sono bravissimi).
Quanto disgusto proverebbero gli onorevoli di un tempo nel rendersi conto che nel mondo politico di oggi si sono perse le tracce del significato delle parole rispetto, dignità e onore? Nonostante le riflessioni fatte ad alta voce, viene sempre più difficile darmi una risposta.
Provateci voi!