Mentre il COVI- D 19 (coronavirus) si è diffuso fuori dai confini cinesi, interessando oggi anche l’Italia, le notizie allarmistiche si diffondono velocemente producendo panico sui rischi di contagio per la popolazione. E’ vero che le trasformazioni della società contemporanea, l’elevato numero di viaggiatori in un mondo sempre più globalizzato, favoriscono maggiormente la diffusione di malattie infettive mettendo a rischio la salute delle popolazioni, ma spesso il mondo occidentale è causa dei propri mali e tende ad esorcizzare le paure dimenticando volutamente le gravi malattie che imperversano nei paesi sottosviluppati e nel continente africano dove tutt’ora l’Ebola miete un altissimo numero di vittime.
Oggi, con la diffusione del coronavirus in diverse parti del mondo e ahimè anche nella nostra Italia con la quarantena di interi paesi, l’allarmismo può dirsi non fine a se stesso, ma la sua narrazione però viene amplificata e scandita dal continuo e a volte ossessivo tam tam mediatico, creando non più semplice informazione ma spesso panico negli stessi cittadini.
Oggi, così, nuovi vecchi fantasmi del passato sembrano riemergere, nuove paure, nuovi untori vengono a turbare le notti e i sogni di interi popoli, e l’uomo forte, sicuro, spregiudicato, appare fragile, nudo e indifeso dinanzi al diffondersi di tale epidemia.
Se poi oltre ai programmi salottieri radiotelevisivi utili solo a fare terrorismo mediatico e a fomentare l’isteria collettiva, ci si sposta sullo spettacolo offerto dalla giostra politico mediatica, con il cazzaro verde che chiede le dimissioni del governo Conte in un momento di estrema emergenza sanitaria e con tutti i rischi connessi legati ad una eventuale instabilità politica, (manca solo che il nuovo monatto “lumbard” torni a bussare ai citofoni per chiedere il test al coronavirus affidando magari il malcapitato al lazzaretto più vicino), e con il “Bomba” di Rignano che torna a rompere il salutare silenzio augurandosi un governo di salvezza nazionale (salvezza da chi e da che cosa?), oppure con il protagonismo di certi giornalisti e personaggi dello spettacolo sempre pronti a sparare sentenze e verità assolute , allora si che la virulenza risulta altrettanto pericolosa.
E anche la stessa l’Europa sempre pronta a ricordarci il debito pubblico appare dormiente nel prendere provvedimenti appropriati a sostegno di un suo stato membro. Mentre l’attenzione del mondo scientifico in barba al cicaleccio politico mediatico rimane alta, cercando anche di rassicurare la gente, l’informazione o presunta tale alzando i livelli di allarme crea solo panico tra i cittadini con fenomeni di isterismo collettivo visibili in questi giorni (assalti ingiustificati ai supermercati, accaparramento di prodotti alimentari, ricerca di disinfettanti di qualsiasi genere anche inutili, mascherine, ecc….)
PAOLO CARUSO (PALERMO)