Si terrà il prossimo 7 dicembre, dalle ore 9:00 alle 13:00, presso la Sala AVIS di Via Marsala a Ragusa, l’incontro dal titolo: “I 50 anni di Teleiblea, dalla rottura del monopolio RAI alla sfida dei nuovi media: come cambia la televisione, tra storia e principi deontologici”.
L’iniziativa, valida per l’acquisizione di 4 crediti formativi da parte dei giornalisti, è proposta dall’Argit -Associazione Giornalisti Radiotelevisivi e Telematici, per la formazione continua organizzata dall’l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e vedrà la partecipazione di figure di spicco del panorama giornalistico e accademico.
L’evento sarà aperto dai saluti istituzionali di Carlo Bartoli (presidente dell’Ordine dei Ordine dei Giornalisti), Patrizia Valenti, (commissario del Libero Consorzio dei Comuni di Ragusa), Peppe Cassì (Sindaco di Ragusa), Sonia Iacono, (segretaria provinciale di Assostampa Ragusa).
A seguire, introdurrà i lavori Roberto Ginex, presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani (INPGI), con un intervento dedicato a “La nuova INPGI, tra freelance e Co.Co.Co anche nelle TV private”, un importante intervento su una questione diventata ormai centrale nell’esercizio della professione giornalistica.
Dopo l’introduzione di Roberto Ginex, seguiranno alcune relazioni per rievocare,, sia a livello storico che deontologico il lavoro nel campo della comunicazione portato avanti da ben 50 anni da Teleiblea.
Durante la mattinata interverranno: ciAntonio Recca, fondatore di Teleiblea, con un intervento su “La storia di Teleiblea: modello della crescita del giornalismo libero e democratico”. Seguirà il prof. Salvo Adorno, docente di Storia Contemporanea all’Università di Catania, con “Radio e TV libere, specchio dei vulcanici anni ’70”.
L’aspetto sociologico del fenomeno sarà affrontato da Francesco Pira, professore di Sociologia della Comunicazione presso l’Università di Messina, che affronterà il tema: “Quando la TV: la rivoluzione di un media che ha cambiato la società”.
La parte del seminario dedicata alla professione sarà aperta da Katia Scapellato, Consigliera dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, che relazionerà su “L’esperienza delle giornaliste nelle radio e TV siciliane”.
Infine gli ultimi tre interventi si concentreranno sul ruolo delle TV libere a partire dai loro protagonisti. Sarà Concetto Mannisi, vicesegretario regionale di Assostampa Sicilia, che illustrerà “I giornalisti delle TV libere, tra diritti conquistati e battaglie perdute”. Poi sarà Ignazio Panzica, Consigliere regionale di Assostampa, a chiarire “Il valore politico e professionale delle TV libere”.
A chiudere le relazioni sarà proprio Mario Papa, attuale Direttore di Teleiblea, con “Quale futuro per le TV siciliane”.
I lavori saranno conclusi da Domenico Affinito, Segretario vicario della FNSI e responsabile del Dipartimento Emittenza Locale. A coordinare e moderare l’incontro sarà Giuseppe Cascio, Presidente di AGIRT.
Questo appuntamento rappresenta non solo l’occasione per celebrare i 50 anni di Teleiblea, ma anche un momento di confronto sulla trasformazione dei media, sul ruolo del giornalismo locale e sulle sfide poste dai nuovi mezzi di comunicazione.
Breve Storia di Teleiblea
Nel novembre del 1974, a Ragusa, nasceva Teleiblea, un’emittente destinata a lasciare il segno nella storia della televisione italiana. Fondata dagli imprenditori Carmelo Recca e suo figlio Antonio, l’emittente si lanciò in un’avventura coraggiosa. La legge vietava le trasmissioni via antenna, consentendo solo il passaggio dei programmi attraverso cavi collegati alle abitazioni. Ma i Recca, dopo aver valutato le difficoltà tecniche del sistema via cavo, decisero di osare: montarono un trasmettitore da 10 watt su un traliccio nei pressi di Ibla e iniziarono a trasmettere via etere.
Il debutto avvenne domenica 16 marzo 1975, con la registrazione del derby di calcio Modica-Ragusa, seguito da un telegiornale con notizie locali. La trasmissione non passò inosservata: dopo pochi giorni arrivò una denuncia, come prevedeva il rigido protocollo del monopolio Rai.
I fondatori portarono il caso davanti al giudice Paolo Occhipinti, che sollevò una questione di costituzionalità. Il caso arrivò alla Corte Costituzionale, che l’11 giugno 1976 sancì la fine del monopolio radiotelevisivo statale, aprendo la strada alle emittenti private.
Nel frattempo, Teleiblea continuava a crescere. Ad aprile 1975, l’arrivo di Gianni e Mario Papa, esperti di trasmissioni sportive e telegiornali (la loro prima esperienza a Biella), diede nuovo slancio alla programmazione. In pochi anni, Teleiblea diventò un punto di riferimento per il territorio, integrandosi nel tessuto sociale e contribuendo al pluralismo dell’informazione in Italia.
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