Postato in data 22 Marzo 2025 Da In Politica

21 MARZO 2025, GIORNATA DEI CADUTI PER MAFIA

21 marzo 2025, giornata della Memoria, Libera celebra a Trapani i caduti per mafia. Trapani infatti sarà il palcoscenico della trentesima giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Questa ricorrenza costituisce un appuntamento annuale per non dimenticare, un punto di arrivo e di ripartenza dove dare voce alla società civile per rivendicare l’impegno alla legalità e denunciare con forza ogni sopraffazione. Lotta quindi alle infiltrazioni malavitose nel mondo imprenditoriale e nella politica, con un occhio rivolto alla massoneria, molto presente in questa città, e al mondo economico finanziario. Una cerimonia che avviene oggi proprio a Trapani, in un territorio facilmente permeabile agli intrecci politico affaristico mafiosi che hanno condizionato fortemente le istituzioni, e dove uomini di spicco del calibro di Matteo Messina Denaro e dell’ ex sottosegretario agli interni D’ Alì hanno devastato qualsiasi forma di legalità. Una provincia quella trapanese costellata di morti eccellenti, servitori dello Stato caduti per la legalità, a tutela delle Istituzioni, di uno Stato che lasciava morire ammazzati i suoi figli migliori e faceva affari con i mafiosi. Ogni anno il primo giorno di primavera, il giorno del ricordo che fa rifiorire le speranze sopite dopo un lungo inverno di omertosi silenzi, fa si che la commemorazione di tutte le vittime ci riunisca e ci rafforzi nel quotidiano impegno civile contro le mafie. Questa giornata della memoria infatti deve rafforzare la convinzione che è veramente possibile realizzare quello per cui si lotta, mettendoci in gioco tutti, nessuno escluso, arrivando così ad affermare con forza la pace, la giustizia, la verità, la supremazia del diritto, l’accoglienza e la libertà. In questa piazza, unita a tante altre piazze d’Italia per dire no alla mafia, riecheggeranno i 1101 nomi di caduti per mano mafiosa, magistrati, uomini e donne delle forze dell’ordine, giornalisti, sindacalisti, preti, bambini, uomini e donne della società civile. Un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano, un rosario interminabile di vittime, quasi un appello alla vita, un volere farli rivivere, per non farli morire mai. Così il Procuratore della repubblica di Palermo Scaglione, Costa, Terranova, Chinnici, il Prefetto Dalla Chiesa e la moglie Setti Carraro, Pio La Torre, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rosario Livatino, Saitta, Calogero Zucchetto, Montana, Cassarà, Peppino Impastato, Padre Pino Puglisi, Schifani, Salvatore D’Addario, Vittorio Esposito, Giuseppe Di Matteo, Claudio Domino, Antonio Montinaro, Andrea Mormile, e i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e il clochar Moussafir Driss a Milano, e a Firenze nella strage di via dei Georgofili la piccola Nadia e la sorellina Caterina di appena cinquanta giorni, i loro genitori Fabrizio e Angela, lo studente Dario Capolicchio, tutti e tanti altri caduti per vile mano mafiosa. Risuonano ancora prepotentemente le frasi simbolo di Falcone: “Gli uomini passano, le idee restano, e restano anche le loro tensioni morali che continueranno a camminare sulle gambe di altri Uomini”. Dalla piazza di Trapani la lettura di questi nomi si trasforma in una vera e propria preghiera di speranza e rimbalza velocemente da una parte all’altra del mondo. Come detto da Don Ciotti, bisogna che la memoria si trasformi in una responsabilità di tutti i giorni e in un impegno costante per gridare che le mafie e le guerre hanno la stessa radice e sono guidate dai signori della morte. E’ importante che la politica, le Istituzioni escano dall’ambiguità e provino a dissipare i depistaggi e le tante ombre che da troppi anni occultano la Verità. Dinanzi al riecheggiare dei nomi di questi Eroi, e alla dabbenaggine della politica, chissà quante volte il cittadino si sarà chiesto “a cosa sia servito il prezzo pagato da queste vittime della mafia”. Del resto dopo la riforma Cartabia tutto viene riportato all’anno zero, e anche con questo governo di destra e l’avvento del ministro Nordio il tripode corruzione, evasione, speculazione, continuerà a proliferare e a foraggiare un sistema già consolidato di collusioni tra politica, imprenditoria e mafia. Fiumi di parole dei soliti noti del giornalismo nostrano e della politica inonderanno gli schermi televisivi e la carta stampata in un rituale che si ripete costantemente in tutte le cerimonie commemorative, mentre la mafia all’ombra dei suoi interessi finanziari continuerà a condizionare sempre più la vita democratica del Paese. A noi non resta altro che tenere alta la testa senza mai piegarci, per onorare questi Eroi, Uomini e Donne vittime “immortali” cadute per mano mafiosa per il riscatto di questo nostro Paese. Compito di tutti è quello di tramandare alle nuove generazioni gli ideali di onestà, di giustizia, di libertà e di amore per la propria Terra facendo si che la memoria non cada nell’oblio.

Dott. Paolo Caruso

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