Postato in data 2 Maggio 2023 Da In Politica

2023 OMBRE E LUCI SULLA LIBERTA’ D’INFORMAZIONE di Paolo Caruso

Il 3 maggio ricorre il trentennale della giornata mondiale della libertà di stampa proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993, un’occasione per ricordare all’opinione pubblica l’importanza della libera informazione. Una giornata celebrativa nella quale vengono enunciati i principi fondamentali della libertà di stampa e reso omaggio a tutti quei giornalisti che hanno sacrificato la vita nell’esercizio della loro professione in Paesi dove è soffocata la libertà di informazione, in territori di guerra, in presenza di calamità naturali. In tutto il mondo molti giornalisti e operatori continuano a denunciare il clima di ingiustizia presente nei loro Paesi senza curarsi delle intimidazioni e spesso anche delle violenze a cui sono sottoposti.

Proprio nel momento in cui si celebra la Giornata mondiale della libertà di stampa, giornalisti e cinefotooperatori coraggiosi sono impegnati sul fronte di guerra ucraino per tenerci informati sull’andamento del conflitto senza lasciarci travolgere dall’effetto propaganda. Secondo la piattaforma del Consiglio d’Europa sono già stati uccisi più di 20 operatori dei media locali e internazionali e molti altri come di recente il nostro inviato sono rimasti feriti. Con i loro servizi gli inviati dei media accendono i riflettori sulle violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, e ci raccontano storie di massacri che mai sarebbero venuti alla ribalta della cronaca. L’informazione libera rappresenta l’anima vitale del pensiero democratico di una nazione, la spinta propulsiva della crescita civile di un popolo, che spesso come accade in alcuni Paesi tra cui Italia viene distorta a pura disinformazione e ridotta a strumento di manipolazione del libero pensiero.

In Italia in particolare poi non è una novità che dietro il mondo dell’informazione si annidano i poteri forti, le lobby a tutela dei propri esclusivi interessi, basta risalire ai gruppi editoriali e alle proprietà dei giornali in pieno conflitto di interessi. Una corretta e obiettiva informazione, libera da censure in antitesi con quella attuale, nel nostro Paese rappresenterebbe una lusinghiera premessa per una democrazia matura. Si comprende allora quanto importante sia il controllo dei mezzi di informazione e quanto grave sia l’asservimento dei media al potere, emergendo sempre più quanto la crisi dell’informazione italiana imbavagliata dai partiti sia arrivata ad un punto di non ritorno. I cosiddetti giornaloni ricchi di futili notizie e fake news hanno perso di vista l’obiettività e la credibilità, riducendo il numero delle vendite e portando ad un crescente distacco dei cittadini. Per questo motivo nella nuova classifica annuale che valuta lo stato del giornalismo e il suo grado di libertà in 180 paesi del mondo, l’Italia occupa attualmente la 58esima posizione, perdendo 17 posti rispetto al 2021.

Soltanto con una seria riforma dell’editoria non più gravata da conflitti di interessi e con una riforma che porti in tempi rapidi l’informazione fuori dai tentacoli dei partiti, si potrà dare spazio a quegli aneliti di libertà oggi tanto presenti nella società e realizzare concretamente senza false ipocrisie una vera e trasparente informazione al servizio dei cittadini, fondamento portante di una sana democrazia. Fino ad oggi nessuna riforma è stata avviata per rendere libera da lacci e lacciuoli l’informazione italiana, l’orizzonte appare abbastanza fosco, e il cammino specialmente in questo momento politico risulta sempre più irto e pieno di ostacoli.

Dott. Paolo Caruso

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