Postato in data 1 Giugno 2024 Da In Politica

2 GIUGNO 2024 FESTA DELLA REPUBBLICA, UNA NUOVA RESISTENZA ALLO STRAPOTERE DELLA DESTRA

L’Italia è una Repubblica nata dalle ceneri del fascismo dopo la sanguinosa guerra di liberazione a cui parteciparono attivamente le brigate partigiane. Quella del 2 giugno rappresenta la giornata celebrativa nazionale istituita per ricordare la nascita della Repubblica in quel lontano 2 giugno 1946. Con un referendum istituzionale non privo di polemiche e ombre, che sancì la fine della monarchia, si poté così assistere alla nascita della Repubblica e alla sua carta costituzionale. Si trattò di un passaggio di grande importanza per la storia d’Italia dopo il ventennio e la tragicità della guerra, rappresentando un periodo di riscatto, di vera rinascita morale e economica.

Oggi tale ricorrenza celebrativa della nostra identità nazionale unitaria e repubblicana basata sui valori di eguaglianza, di libertà, di solidarietà, si presenta in un momento di forte scontro politico legato alla approvazione del disegno di legge Calderoli sulla “Autonomia Differenziata”. Un rigurgito di esasperante regionalismo targato Lega che va a rispolverare l’idea Bossiana di separatismo economico del Nord. Autonomia differenziata che, in un Paese dove le differenze economiche e strutturali hanno da sempre contrassegnato divisioni tra le diverse aree territoriali e con una questione meridionale sempre aperta, tenderebbe ad acuire maggiormente la spaccatura tra Nord e Sud, tra territori poveri e territori ricchi, venendo a interessare i gangli vitali della società quali l’istruzione, la sanità, le infrastrutture, le reti dei trasporti, il commercio con l’estero, e i beni culturali. Tutto questo di sicuro va a condizionare fortemente lo spirito unitario ostacolandone lo sviluppo armonico ed equilibrato dell’intero Paese. Del resto i contrasti espressi più volte tra gli organi nazionali e periferici, hanno messo in luce la dissonanza esistente tra il governo centrale e i governi regionali.

Ecco così riaffiorare l’Italia dei comuni, dei mille campanili e dell’egoismo regionalista, un deserto assoluto di valori nella mediocrità imbarazzante della politica, una amara realtà dei nostri giorni che proprio in questa ricorrenza ci deve far riflettere, e poi ricordare quanto grandi e illuminati siano stati i Padri Costituenti che, rafforzando gli ideali di libertà e portando a compimento la costruzione di una Italia unita e salda nei valori democratici, hanno gettato le fondamenta della Repubblica Italiana. Oggi però si assiste ad un tacito e arrendevole condizionamento, quasi una complicità tra le forze di questa destra di governo che picconata dopo picconata sta per impartire una ferita mortale alla Costituzione, un progetto che dopo Premierato e Autonomia differenziata tira dritto al cuore della Magistratura. Così con la riforma Nordio arriva la stretta sui Magistrati, la separazione delle carriere sognata a lungo dal piduista Gelli e dal Caimano di Arcore, un controllo esplicito dell’Esecutivo sul terzo Potere dello Stato.

Dott. Paolo Caruso

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