Postato in data 22 Giugno 2024 Da In Città

SANITA’ PUBBLICA SICILIANA A BRANDELLI COMPRESA QUELLA IBLEA

Riceviamo e pubblichiamo:

La nostra Sanità pubblica è purtroppo ormai  ridotta alla incapacità sistemica di dare le risposte alle domande di cure da parte della cittadinanza. Mancanza di posti letto, lunghe liste di attesa, e la  carenza di organico a tutti i livelli creano disservizi e fuga verso i servizi privati, per chi può permetterseli. Infatti la rinuncia alle cure è diventata un altro dramma sociale. Sappiamo benissimo che si tratta di un problema generale del sistema sanitario pubblico, ridotto a queste condizioni a causa delle politiche sbagliate che hanno tagliato la spesa a discapito dei diritti essenziali dei cittadini.

Le poche risorse spesso vengono gestite male a causa della commistione politico clientelare che c’è nella gestione delle ASP su tutto il territorio regionale. La vicenda delle nomine dei Commissari Straordinari, ora Direttori Generali, ne è una dimostrazione plastica, basta scorrere a ritroso le notizia di stampa per capire che il tenore del fulcro , interno alla maggioranza di governo alla Regione, ha riguardato la spartizione del potere tra i partiti della coalizione di governo e non il merito delle competenze.

Eppure nonostante il disastro, ancora di più accentuato dalla scelte di politica nazionale del governo che continua sulla scia dei tagli alla spesa sanitaria, nelle corsie degli ospedali e nelle strutture sanitarie pubbliche ci sono medici, insieme a tutto il  personale sanitario, che ogni giorno operano con grandi sacrifici e spirito di servizio, in una situazione di forte disagio da parte dell’utenza.

Ma ci sono anche problemi di mala gestione, riguardanti questioni logistiche ed organizzative, che determinano pesanti ricadute sull’utenza ed in generale sulla qualità dei servizi. Come ad esempio l’accoglienza nelle strutture ospedaliere ed ambulatoriali dove spesso le persone sono costrette a lunghe attese senza avere nemmeno un posto a sedere. Succede in diverse strutture  ASP in tutta la provincia di Ragusa come ad esempio al Giovanni Paolo II in ostetricia, come in radiologia, così come all’ufficio Ticket del Guzzardi a Vittoria, dove le persone attendono in uno spazio all’aperto d’estate ed inverno esposti alle intemperie climatiche. Per risolvere queste problematiche non serve un emendamento alla legge Finanziaria ma buon senso, capacità organizzative nel rispetto del mandato e delle persone che chiedono cure rivolgendosi ai servizi sanitari pubblici.

Ora che la situazione transitoria delle nomine è superata occorre che la “nuova” dirigenza si metta subito al lavoro partendo dall’affrontare i problemi di facile soluzione, come la qualità dell’accoglienza e l’acquisto di qualche sedia per chi è costretto ad attendere il proprio turno di visita. Le persone, soprattutto anziane, vivono questa negazione di diritti minimi e di dignità ogni giorno, e sono anni che sussistono queste situazioni in tutta la provincia.

Lo scorso 20 giugno la Cgil è scesa in piazza a Palermo manifestando davanti ai palazzi dell’Ars e della  Presidenza, per chiedere l’applicazione in Sicilia del Diritto Costituzionale alla Salute. La Cgil è impegnata da anni in prima linea per difendere e rilanciare la sanità pubblica, raccogliendo nelle diverse Camere del Lavoro comunali tantissime storie di sofferenza  da parte di cittadini che si vedono negare, ormai sistematicamente in questa provincia, diritti essenziali come quello alla salute.

Auspichiamo che la dirigenza strategica e le varie articolazioni dirigenziali possano raccogliere quest’ulteriore sollecito, senza trincerarsi nell’autodifesa d’ufficio per partito preso, e  decidersi di intervenire risolvendo criticità di semplice soluzione ma di grande impatto sulla qualità dei servizi resi alla cittadinanza.

 

Il Segretario Generale

Peppe Scifo                                                            

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