L’avvento al governo della destra meloniana è solo una destra lontana anni luce da quella che rappresentò la destra sociale del secolo scorso. La questione meridionale con il divario già stridente tra le regioni ricche del nord e quelle povere del sud interessa sempre meno i partiti di governo e viene sacrificata sull’altare del Premierato meloniano e svenduta alla Lega con la “Autonomia Differenziata” di Calderoli.
Un governo che approva a colpi di maggioranza la cosiddetta legge “Spaccaitalia” facendo un grosso regalo alla Lega e apparentemente alla grande imprenditoria del nord non ha capito quali possano essere le reali potenzialità dei territori del sud con un serio e concreto programma di interventi mirati. Infatti per il Paese senza la crescita del meridione non ci sarà una vera e propria crescita. Ha vinto la Lega e “i fratelli Meloniani anche quelli del sud hanno svenduto i fratelli”. Il compromesso fra le tre anime del governo è stato proprio fatale.
L’ambizione e il potere sono più imperiosi di ogni altra ideologia. Sono arrivati al governo con lo slogan del sovranismo e l’unità della Nazione, e dopo appena due anni di governo hanno ammainato il Tricolore. Quel Tricolore tanto vituperato da Bossi e “casus belli” alla camera per il gran rifiuto di Calderoli Ministro della Repubblica Italiana. Una vera vergogna! Così al volto ridanciano di Calderoli apparirà il sogno che fu di Bossi “Una Padania” libera e tutta per loro. Lo stesso Mussolini cui si ispirano numerosi deputati e senatori dell’attuale governo Meloni, non l’avrebbe mai immaginato ne voluto.
Le regioni del Nord in secessione da quelle del Sud, un’ Italia ferita nei principi di unità e di solidarietà nazionale che sono alla base della Costituzione del 1948. Si ritorna così ad un secolo prima, al 1848, con l’Italia arlecchina in tanti Statarelli. Da Fratelli d’Italia a Brandelli d’Italia il passo è stato breve. Non interessa alla Meloni come governare, a lei interessa solo il Potere del governare. Lo stesso Presidente della Repubblica Mattarella viene minacciato dall’altro capolavoro della Meloni e dei suoi fascio-peones, ossia il “Premierato”. Diceva Socrate che non sempre i numeri rappresentano la democrazia, e che la demagogia è sempre dietro l’angolo.
Dott. Paolo Caruso