Postato in data 15 Gennaio 2018 Da In Città

TAVOLO TECNICO A PALERMO PER IL DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO TRE CRITICITÀ IN PROVINCIA DI RAGUSA. PESA L’ASSENZA DI UNA PROPOSTA

Si è riunito a Palermo il tavolo tecnico regionale per discutere sul dimensionamento scolastico delle Scuole siciliane.

Purtroppo, a differenze di tutte le altre province, i rappresentanti dell’assessorato all’istruzione e formazione professionale della regione siciliana hanno evidenziato la mancanza di una proposta relativa alla Provincia di Ragusa che, ai sensi dell’art. 3 c.1 della Legge Regionale nr.6 del 2000, dovrebbe essere formulata da una conferenza provinciale di organizzazione della rete scolastica. Quest’ultima, in verità, si era già riunita il mese di ottobre ma senza aver formulato alcuna proposta.

Durante la riunione dell’otto gennaio a Palermo l’unico dato emerso sulla nostra provincia è stato evidenziato dal dott. Cecala che, in rappresentanza dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia, ha dichiarato che in prov. Di Ragusa sono presenti tre criticità:
– Una scuola sottodimensionata nel comune di Modica (S.M.S. Giovanni XXIII)
– ITC “F. Besta” di Ragusa, ubicato nell’Ambito Territ. 23, ma con una sezione staccata (S. Croce C.) ubicata nell’ambito 24;
– L’IPSSAR “P. Grimaldi” di Modica, ubicato nell’A.T. 24, con una sezione staccata (Chiaramonte G.) ubicata nell’ambito 23;

Le anomalie sono evidenti e vanno sicuramente risolte perché violano la suddetta Legge Regionale del 2000, ma le modalità, a nostro avviso, non sono certamente quelle emerse in questi giorni laddove, come molti sanno, i tempi sono estremamente tardivi in funzione del fatto che le iscrizioni scolastiche sono già iniziate il 9 di gennaio e termineranno il prossimo 6 febbraio.

Giovedì 11 gennaio 2018, alla luce di quanto emerso al tavolo tecnico regionale di Palermo lunedì 8, e nel tentativo di mettere nero su bianco una proposta quanto più condivisa possibile, il Libero Consorzio Comunale di Ragusa ha convocato la conferenza provinciale dalla quale è emersa una proposta “quasi unitaria” che prevede il congelamento della rete scolastica provinciale di quest’anno anche per l’anno scolastico 2018/19 ma col mantenimento delle autonomie ad oggi esistenti.

La FLC CGIL di Ragusa condivide pienamente la proposta della conferenza provinciale per due semplici motivi:
– Le iscrizioni, come già detto, sono in corso e non è corretto che chi ha iscritto il proprio figlio a gennaio in una scuola, possa ritrovarsi, a settembre, in un’altra istituzione scolastica con un assetto organizzativo e didattico completamente diverso;

– Lo stesso Assessore Regionale Lagalla ha già dichiarato, nella riunione dello scorso lunedì a Palermo, che dal mese di febbraio avrebbe avviato una serie di tavoli tecnici provinciali per mettere in atto un piano di razionalizzazione della rete scolastica quanto più obiettivo e stabile possibile tenendo conto delle criticità e delle anomalie presenti in ogni singolo territorio.

Ma la proposta che ci preoccupa molto e che temiamo, alla fine, possa essere presa in considerazione, è quella formulata dalla dott.ssa Bianco, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Ragusa, e che è stata presentata alla conferenza provinciale di giovedì a Ragusa; Riteniamo, altresì, che la stessa si trovi già sul tavolo della Dott.ssa Altomonte, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia.

Questa prevede:
– L’accorpamento della S.M.S. Giovanni XXIII al C.D. Giacomo Albo di Modica che diventerebbe I.C.;
– L’assegnazione della sezione staccata della sede di Chiaramonte, facente parte dell’IPSSAR Grimaldi di Modica, all’IISS Marconi di Vittoria;
– L’assegnazione della sezione staccata della sede di S. Croce C., facente parte dell’ITC Besta di Ragusa, all’IISS Archimede di Modica;

La FLC CGIL di Ragusa NON condivide assolutamente la proposta dell’Uff. Scol. Prov. di Ragusa! La normativa a volte impone delle scelte obbligate, è vero, ma queste non possono essere imposte senza un minimo di condivisione e soprattutto senza tener conto delle criticità che hanno indotto certe istituzioni scolastiche a trovarsi in determinate situazioni.

Le scuole non sono solo numeri ma sono fatte anche da persone: Dirigenti, docenti e ATA, che in molti casi hanno dedicato la loro esistenza alla scuola dove lavorano per renderla migliore anche perché rappresenta la loro unica fonte di sopravvivenza e perché, comunque, il lavoro di insegnante in molti casi viene vissuto anche come una missione.

La SMS Giovanni XXIII, che è sempre stata un’eccellenza della comunità scolastica modicana, ha pagato l’unica colpa di essere stata vittima di un incidente causato dallo stato di precarietà dei locali scolastici. La sicurezza legata all’edilizia scolastica è un problema che riguarda moltissime scuole della Sicilia, basta vedere quello che è successo in questi giorni in provincia di Siracusa, e comunque l’amministrazione comunale ha dichiarato pubblicamente che sono già state avviate tutte le procedure per rimettere in sicurezza i locali della sede principale della Giovanni XXIII.

Altro fattore estremamente importante è che nel quartiere di modica sorda, in continua espansione, ci sono tutti i presupposti per mantenere in vita tre unità scolastiche e quindi garantire un’offerta formativa a misura di quartiere e soprattutto salvaguardare tanti posti di lavoro poiché il bacino di utenza è di 2.600 alunni quindi possono coesistere, tranquillamente, tre istituzioni scolastiche con una media di 870 alunni abbondantemente oltre quella di 600 prevista dalla Legge Regionale 6 del 2000.

Per quanto riguarda il Grimaldi di Modica e il Besta di Ragusa diciamo semplicemente che non è giusto mortificare in questo modo il lavoro svolto in questi anni da tutto il personale della scuola che, con grande sacrificio e spirito di abnegazione, ha tenuto in vita le rispettive sedi staccate facendo sentire personale e alunni come un unico grande organismo nonostante si trovassero a decine di chilometri di distanza.

Non è per niente corretto che i Dirigenti, i docenti e gli alunni possano pagare per errori commessi dall’Ufficio Scolastico Regionale che in fase di realizzazione dei due Ambiti territoriali della Provincia di Ragusa, non ha tenuto minimamente conto di queste due realtà scolastiche che adesso si ritrovano con le sedi staccate in ambiti territoriali diversi violando una norma nazionale.

Fermiamoci un anno. Non sarebbe sicuramente il primo caso di deroga temporale ad una norma.
Il fine sarebbe nobile: salvaguardare l’esistenza di TUTTE le scuole della nostra provincia e di conseguenza tanti posti di lavoro che oggi giorno, soprattutto nel meridione, sono diventati una merce estremamente rara!

Adriano Rizza – Segretario Generale FLC CGIL Ragusa

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