Postato in data 29 Marzo 2020 Da In Società

S.O.S EUROPA di Paolo Caruso

Lo squarcio della realtà che impietosamente in queste settimane, in questi giorni ci circonda nel silenzio inquietante delle nostre città, si presenta con tutta la sua drammaticità sugli schermi televisivi delle nostre case; una triste realtà che si avvita maledettamente in una spirale di dolore nelle società del vecchio continente considerate fino a pochi mesi fa opulente ma che oggi in piena pandemia ne raccolgono solo i cocci e come eredità generazionale una povertà non solo economica ma anche culturale priva di certezze e dei valori  solidali. Oggi nuovi “orchi” nuove pestilenze, nuove pandemie accompagnano l’umanità, attraversando interi continenti  quasi a volere riemergere da un remoto e oscuro passato, pronti a squarciare le tenebre della nostra anima.

L’Europa dei vincoli e dell’austerità, in piena emergenza sanitaria ed economica, continua ad essere sorda alle grida di dolore di Italia e Spagna, facendo orecchio da mercante alla stessa idea di solidarietà, perdendo l’ennesima occasione per interpretare al meglio l’istituzione comunitaria, patria comune dei popoli così come sognata dagli statisti più illuminati del novecento. Il consiglio europeo infatti ha chiuso la sessione senza nessuno accordo, con   Germania, Austria, Olanda e Paesi baltici contrari del tutto a qualsiasi ragionamento solidale, ergendo un muro di egoismi geopolitici basati essenzialmente sul profitto e su rigidi canoni economico finanziari.

Purtroppo la finanza , le banche, le lobby, hanno rappresentato e rappresentano il punto di massima fusione della U.E. Anche la presa di posizione, nei confronti della B.C.E. e della commissione economica a sostegno dei Paesi membri, da parte del Presidente Mattarella, poco incline alla polemica e con il garbo a Lui consueto, ci fa comprendere, come già espresso dal premier Conte, la necessità di rivedere il Mes e di immettere sul mercato i cosiddetti  coronabond, attaccando il consiglio dei Capi dei governi nazionali restii ad ogni apertura e arroccati nei vecchi schemi ormai fuori dalla realtà emergenziale del vecchio continente.

Un atteggiamento solidale mancato da parte di certi Paesi membri costituirebbe l’ultimo  canto del cigno di una Europa politicamente debole, in preda ai tanti e contrastanti interessi economico finanziari che tenderanno sempre più a soffocarla. Il Paese Italia, la politica tutta si presenti unita, e i rappresentanti italiani al parlamento europeo, a qualsiasi schieramento politico essi appartengano, uniscano in una sola voce il loro duro dissenso sulla scia delle parole chiare e forti tracciate dal Capo dello Stato Mattarella.

Dott. Paolo Caruso (Pneumologo)

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