Postato in data 1 Aprile 2019 Da In Società

RIFORMA ESAMI DI STATO. UNA SCELTA FREDDA CALATA DALL’ALTO SE N’È PARLATO STAMANI IN UN SEMINARIO REGIONALE DI FORMAZIONE

I nuovi esami di stato: riformare il processo educativo a partire dalla valutazione?”.

Questo il tema oggetto di un seminario regionale di formazione che la FLC CGIL Sicilia e Proteo Fare Sapere di Ragusa hanno organizzato stamani al “Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Ragusa.

La FLC CGIL  ha contestato le modalità adottate dal Ministro dell’ Istruzione, Marco Bussetti che, coerentemente a quanto avvenuto nel recente passato, continua con la logica delle riforme che calano dall’alto, con continue irruzioni nel processo di formazione e con il conseguente disorientamento degli studenti.

I relatori al seminario Giuseppe Scifo Segretario Generale Confederale CGIL Ragusa, Graziamaria Pistorino, Segretaria Generale FLC CGIL Sicilia, Maristella Mortellaro, Segreteria Nazionale FLC CGIL e il Prof. Maurizio Muraglia, Docente, Pedagogista e opinionista del quotidiano “La Repubblica” hanno puntato da posizioni diverse a focalizzare questo aspetto della questione.

E’ risultata del tutto evidente che questa non può essere la modalità giusta per avviare la riforma degli esami destinati a concludere il ciclo di studi.

Un’incomprensibile corsa contro il tempo per far applicare una “riforma” che avrebbe potuto rinviare.

“La FLC CGIL di Ragusa, così come ha fatto in occasione della manifestazione degli studenti del 22 febbraio u.s., condivide, commenta Adriano Rizza, segretario generale della FLC CGIL di Ragusa, le preoccupazioni per il cambiamento dell’esame di Stato, avvenuto ad anno scolastico già in corso e senza alcun confronto con chi ogni giorno vive la scuola.

E’ per questo motivo che abbiamo deciso di organizzare questo seminario formativo regionale invitando tutti i protagonisti: studenti, docenti e dirigenti scolastici, coinvolgendo relatori nazionali che avranno il compito di analizzare e spiegare questa riforma.”

C’è, insomma, la necessità che il Ministero ascolti chi ogni giorno vive la scuola, ragazze e i ragazzi, studentesse e studenti nei quali il Paese crede e vuole investire. Per questo è stato chiesto e si chiede al MIUR un’inversione di tendenza.

“Il tema dell’esame di Stato chiama in causa l’idea generale di scuola e del sapere in questo Paese, – sottolinea Peppe Scifo – una riforma imposta dall’alto senza prendere minimamente in considerazione il punto di vista dei docenti che rappresentano professionalità e saperi utili ed indispensabili per qualsiasi processo di riforma.

In generale è sbagliato pensare che possa esistere una valutazione oggettiva avulsa dai diversi e plurimi contesti di riferimento.  La Cgil è impegnata a promuovere conoscenza su questa problematica anche oltre il recinto degli addetti ai lavori, partendo dal coinvolgimento degli studenti e delle loro famiglie.”

La redazione

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